Torino, chiusa indagine su centro sociale Askatasuna: contestata associazione sovversiva
PiemonteGli indagati sono 28. Di questi, 16 sono accusati di associazione sovversiva. I pm avevano chiesto sette arresti, che però non erano stati concessi
La procura di Torino ha chiuso un'indagine sul centro sociale Askatasuna, di area autonoma, in cui si contesta l'associazione sovversiva, ipotesi di reato di cui sono accusate 16 persone su un totale di 28 indagati. Per l'associazione sovversiva i pubblici ministeri avevano chiesto sette arresti, che però non erano stati concessi. Quindi avevano fatto ricorso al tribunale del riesame, il cui responso non è ancora stato depositato.
L’inchiesta
L'indagine sul centro sociale - uno di più grandi e influenti in Italia negli ambienti dell'antagonismo - è stata svolta dalla Digos e si basa su migliaia di intercettazioni svolte a partire dagli ultimi mesi del 2019. Fra i numerosi reati presenti nel procedimento compare, secondo quanto si è appreso, anche una estorsione. Sono numerose le circostanze che hanno portato gli inquirenti a individuare i caratteri di un'associazione mirata a sovvertire con azioni violente l'ordine sociale. Nel dossier preparato dalla procura compaiono i tentativi di egemonizzare il movimento No Tav della Valle di Susa, di infiltrarsi tra gli ambientalisti di Fridays for Future, di aiutare i migranti purché aderiscano all'ideologia e alle iniziative del gruppo. Un raid contro un gruppo di pusher nel quartiere è stato interpretato come un'operazione diretta a rivendicare il controllo del territorio. Sono menzionati anche episodi di militanti che contattano ex brigatisti per chiedere come andavano le cose ai tempi della lotta armata e spezzoni di frasi di tenore antisemita. Le difese finora hanno obiettato (anche davanti al tribunale del riesame) che si trattava di conversazioni in libertà e di sfoghi estemporanei ai quali non bisogna dare alcun peso e che non possono essere interpretati come il disegno di un'associazione sovversiva.