Inchiesta plusvalenze, legale Juve: parametri procura Figc non applicabili

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Secondo l’avvocato del club bianconero le accuse mosse alla società, oltre a non essere fondate, sono in contrasto con la giurisprudenza penale e sportiva. Rispetto alle conclusioni del procuratore, ha inoltre parlato di “costruzione ondivaga”

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Le accuse mosse alla Juventus dalla procura della Figc sulla questione plusvalenze, oltre a non essere fondate, sono in contrasto con la giurisprudenza penale e sportiva. È quanto ha detto l'avvocato del club bianconero, Maurizio Bellacosa, intervenuto oggi in difesa della società alla ripresa del processo. Dopo tre giorni di requisitorie, udienze e videocall, adesso la palla passa al Tribunale federale nazionale della Figc: entro la serata di domani è atteso il dispositivo sul caso delle plusvalenze gonfiate che vede coinvolti club, di cui cinque di Serie A (Juventus, Napoli, Sampdoria, Genoa ed Empoli), e dirigenti. Per i club insoddisfatti della sentenza ci sarà la possibilità di ricorso alla Corte d'Appello e in ultima istanza al Collegio di Garanzia del Coni.

Chieste maxi multe e inibizioni

Le richieste della Procura Federale sono state chiare: nessuna penalizzazione in classifica (nemmeno per le squadre che da atto di deferimento avrebbero rischiato), ma maxi multe e inibizioni. Dal pomeriggio di martedì 12 aprile fino alle diciotto di oggi, però, i legali di società e manager coinvolti si sono succeduti nelle udienze per sostenere le rispettive tesi di difesa. Su tutti Juve e Napoli, con la società bianconera che dalle undici di questa mattina, tra dirigenti e avvocati, ha parlato per circa un'ora.

La difesa delle società

Il punto focale della difesa è la messa in discussione del modello adottato dalla Procura Federale per il calcolo del valore dei cartellini, contestando in tal senso anche l'utilizzo di 'Transfermarkt'. Per l'avvocato Maurizio Bellacosa - che con Davide Sangiorgio e Nicola Apaje fa parte del collegio difensore della Juve - gli addebiti si basano su parametri, messi a punto dai consulenti della procura, che non si possono applicare. Lorenzo Pozza, docente della Bocconi, ha criticato la metodica messa a punto dai consulenti della procura federale. Poi è stata la volta di Fabio Paratici, per il quale la Procura ha chiesto 16 mesi e dieci giorni di inibizione. L'ex diesse della Juve è rientrato a Milano per partecipare all'udienza da remoto e si è definito 'addolorato' dalle contestazioni mosse. Hanno concluso poi l'attuale direttore sportivo bianconero, Federico Cherubini, il quale ha sottolineato come nel modello d'accusa manchi di considerazione il concetto di 'futuribilità' di un giocatore, impossibile secondo il manager da calcolare perché soggettivo.

L’avvocato della Juventus sulle conclusioni del procuratore: “Costruzione ondivaga”

Il legale della Juventus ha sottolineato che gli addebiti si basano su parametri, messi a punto dai consulenti della procura, che non si possono applicare. Secondo Bellacosa, per stabilire che una plusvalenza è fittizia, e che quindi sia stato comunicato un dato falso, bisognerebbe avere come riferimento un parametro normativo o tecnico. Nel caso delle valutazioni dei calciatori, però, mancano regole e principi contabili precisi e, a giudizio dei difensori della società bianconera, la procura della Figc ha basato le accuse su una metodica, messa a punto da un team di otto consulenti, completamente nuova, mai applicata in precedenza e del tutto opinabile. Bellacosa, rispetto alle conclusioni del procuratore, ha parlato di "costruzione ondivaga".

Napoli: "Osimhen lo conoscono tutti, non è stato sopravvalutato"

"Tutti conoscono Osimhen e il suo valore, che non è stato affatto sopravvalutato, tanto da essere addirittura incrementato oggi dopo neanche due stagioni". Così l'avvocato del Napoli Mattia Grassani nell'udienza di oggi alla Figc sulle accuse di plusvalenze al club azzurro. "Ho spiegato le ragioni tecniche alla base dell'operazione chiarendone la genuinità", spiega Grassani all'ANSA. "Inoltre - prosegue - ho ricordato la solidità economico finanziaria del Napoli, da sempre esempio virtuoso nel settore calcistico, che non ha certo bisogno di escamotages per far quadrare i bilanci".

"Confido che il Tribunale Federale, come di consueto, giudichi con equilibrio e ragionevolezza e riconosca l'estraneità del club di Aurelio De Laurentiis da un vicenda lontana anni luce dalla visione imprenditoriale e dalla storia del presidente", ha aggiunto Grassani. Sulla valutazione della Figc del valore dei calciatori che ha portato all'accusa, Grassani spiega che "la Procura Federale ha strutturato un metodo, in totale autonomia e senza la validazione di alcun organismo sportivo o statuale, basato su criteri quali età, presenze, retribuzione etc, successivamente oggetto di confronto con il sito internet Transfermarkt. Tuttavia, la totalità delle parti ha eccepito l'insussistenza di un metodo convenzionale per la valutazione del diritto alla prestazioni sportive dei calciatori, come già più volte dichiarato dalla giurisprudenza statuale e sportiva. Del resto, se esistesse un 'tariffario' o un 'listino prezzi' non avrebbe più senso il calciomercato e si svilirebbe il ruolo degli operatori di mercato e l'autonomia negoziale dei privati".

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