Nell’ospizio il 56enne stava scontando la pena per aver commesso tre omicidi a Ivrea, Cuneo e nel carcere di Porto Azzurro all’isola d’Elba: il 56enne è stato stroncato da un malore
Nella casa di riposo di Valchiusa, nel Canavese, dove stava scontando la pena per aver commesso tre omicidi, è morto stroncato da un malore il 56enne Patrick Max Schaff. La salma dell’uomo (mercenario in Laos e in Libano, escavatorista in Arabia Saudita e in Libia che per anni ha vissuto come un clochard) è custodita nelle camere mortuarie di Strambino: se nessun parente se ne prenderà cura, toccherà al Comune di Valchiusa procedere con il funerale. A darne notizia l'edizione locale de La Stampa.
Gli omicidi
Nell'aprile 2007 aveva confessato l'omicidio di Nadia Carlino, una donna 42enne uccisa nel giugno del 1995. Era stato lo stesso Schaff a far riaprire il caso, mentre si trovava detenuto per un altro delitto. In quell'occasione aveva scritto al giudice confessando l'omicidio della donna con la quale aveva avuto una relazione. Carlino era stata sepolta su una sponda della Dora Baltea, vicino a Ivrea. Shaff le massacrò il corpo dopo averla strangolata. Un mese prima l'uomo aveva ucciso un'altra donna a Cuneo: Ingrid Obermeier, 44 anni. Il 23 agosto 2005, mentre era rinchiuso nel carcere di Porto Azzurro all'isola d'Elba, Shaff aveva tagliato la gola al suo compagno di cella, un detenuto salernitano di 47 anni.