Guerra in Ucraina, Cirio: "In Piemonte duemila profughi, servono regole per la scuola"

Piemonte

"Abbiamo scuole a Novara e a Torino che hanno già accolto i bambini, ma è la sensibilità dei presidi che lo ha permesso. Noi invece vogliamo che l'Ufficio scolastico regionale dia regole uguali per tutti", ha spiegato il presidente della regione

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Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha parlato dell'accoglienza dei bimbi ucraini nelle scuole piemontesi dichiarando che "abbiamo scuole a Novara e a Torino che hanno già accolto i bambini, ma è la sensibilità dei presidi che lo ha permesso. Noi invece vogliamo che l'Ufficio scolastico regionale dia regole uguali per tutti. L'Usr dovrà dare le indicazioni di dettaglio ai presidi che hanno, nell'autonomia scolastica, la potenzialità di decidere".

Cirio: "In Piemonte duemila profughi ucraini"

"Sono oltre duemila le persone che sono scappate dall'Ucraina e sono arrivate in Piemonte. Una grande maggioranza - ha precisato Cirio - attraverso il meccanismo dell'ospitalità familiare, una minoranza nelle strutture delle istituzioni, i Cas della prefettura o le strutture regionali". Sul tema dell'accoglienza Cirio ha incontrato questa mattina il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e ieri "tutti i prefetti che hanno concluso o stanno concludendo le procedure di evidenza pubblica per ampliare l'offerta. Il sistema è molto ben rodato in Piemonte - conclude - pur con le difficoltà di un'affluenza e di un esodo che è diverso rispetto alle altre volte, c'è molta più spontaneità nell'accoglienza che va ordinata".

In Piemonte 373 iscrizioni di bambini ucraini a scuola

Sono al momento 373 le iscrizioni di bambine e bambini provenienti dall'Ucraina che nei prossimi giorni inizieranno il loro percorso nelle scuole piemontesi, per lo più primaria e scuola media. Sono i dati forniti ai sindacati dalla Direzione regionale dell'Ufficio scolastico in merito all'emergenza Ucraina. Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola hanno infatti chiesto aggiornamenti costanti sull'evolversi della situazione, con particolare riguardo agli allievi da accogliere nelle scuole regionali. Tra le principali incognite però proprio la difficoltà che riguarda la stima dei profughi e i loro flussi, considerando che della popolazione ucraina residente nei paesi Ue (circa 800 mila persone), 230 mila sono in Italia.

 

 

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