Torino, truffò i clienti: chiesti 11 anni di carcere per il broker

Piemonte

Secondo l'accusa tra il 2008 e il 2017 l'uomo è riuscito distrarre oltre otto milioni di euro "non per problemi economici - come sottolineato nella richiesta di condanna - ma per permettersi una vita di alto tenore, che non era compatibile con le sue entrate"

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Undici anni e 9 mesi e oltre 16mila euro di multa per il broker Ivan Mingolla. Questa è la richiesta di condanna fatta dal pm Giovanni Caspani al collegio presieduto dal giudice Roberto Arata, al Tribunale di Torino, nei confronti del promotore della Banca Leonardo accusato di aver truffato decine di persone, molte anziane e facoltose, tra cui Roberto Camurati, storico patron delle profumerie torinesi, primo a denunciare Mingolla.

La truffa

Secondo l'accusa tra il 2008 e il 2017 Mingolla è riuscito distrarre oltre otto milioni "non per problemi economici - come sottolineato nella richiesta di condanna - ma per permettersi una vita di alto tenore, che non era compatibile con le sue entrate". In nove anni, grazie a quei soldi, Mingolla è riuscito ad acquistare Porsche e Ferrari, una Harley, orologi Rolex e monete antiche. Totale era la fiducia nei suoi confronti dei clienti, che spesso gli firmavano moduli in bianco. In altri casi il broken "apponeva firme contraffatte su richieste di prelievi in contanti, ordini di bonifici e assegni bancari e circolari". "Mingolla è un ladro, che si è approfittato della fiducia dei suoi clienti", ha sostenuto il pm. La procura ha chiesto anche la condanna a otto anni e sei mesi di carcere per Giuseppe Garino e a cinque anni per Antonella Moresco, accusati di essere stati suoi soci e complici.

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