"Non possiamo diventare un Paese dove si viene a fare le vacanze, ma un Paese che deve mantenere un patrimonio industriale", ha sottolineato il ministro del Lavoro
Yazaki Italia, società multinazionale che produce e commercializza cablaggi e sistemi di distribuzione elettrica per autoveicoli, "ha licenziato in tronco tre lavoratori tramite una telefonata sulla piattaforma Teams, allontanandoli immediatamente dal posto di lavoro e negando loro tutti gli accessi, delocalizzando la loro attività in Portogallo". Lo scrivono i sindacati Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl spiegando che il fatto è avvenuto lo scorso 3 dicembre.
Il ministro Orlando: "Non può avvenire licenziamento via Teams"
Sulla vicenda è intervenuto il ministro del Lavoro Andrea Orlando criticando la scelta dell'azienda. "Non è giusto che possa cascare un licenziamento come una tegola dal tetto sulla testa di chi passa. Oggi c'è la notizia di un'azienda collocata nella cintura di Torino nella quale i lavoratori sono stati licenziati su Teams. Non è possibile che questo avvenga, non corrisponde alle indicazioni della nostra Costituzione e soprattutto butta via un patrimonio che si è costruito con la fatica". "Non possiamo diventare un Paese dove si viene a fare le vacanze, ma un Paese che deve mantenere un patrimonio industriale", ha sottolineato Orlando.
Le parole dei sindacati
Uno dei lavoratori, proseguono i sindacati, "tra l'altro era RSU della Fisascat Cisl di Torino". Le siglie sindacali chiedono "la revoca immediata dei licenziamenti e l'immediata apertura del confronto con le organizzazioni sindacali", minacciando, in caso di mancate risposte entro tre giorni, lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell'area torinese. "Nulla è valso aver lavorato con ritmi ed orari improponibili in piena emergenza sanitaria - proseguono i sindacati - Nulla è valso neanche aver ricevuto ampie rassicurazioni sul futuro dell'azienda in Italia durante l'incontro sindacale effettuato il 10 settembre 2021, a seguito dell'apertura dello stato di agitazione da parte delle Organizzazioni sindacali preoccupate dal poco chiaro piano industriale aziendale denunciato".