Frode e bancarotta, sequestro da 4,5 milioni a 2 imprenditori torinesi

Piemonte

Il sequestro ha riguardato complessi aziendali, immobili, terreni, 13 conti correnti, auto e una imbarcazione

Beni mobili e immobili, del valore complessivo di 4,5 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza a due imprenditori torinesi accusati di frode fiscale, bancarotta e autoriciclaggio con proiezione internazionale. Secondo le accuse avrebbero costituito società ad hoc, alcune delle quali con ramificazioni in Regno Unito, Romania e Marocco e paradisi fiscali come Panama. Il sequestro ha riguardato complessi aziendali, immobili, terreni, 13 conti correnti, auto e una imbarcazione battente bandiera slovacca.

L'inchiesta

Le indagini sono nate da tre verifiche fiscali eseguite, negli anni scorsi, nei confronti di altrettante società operanti nei settori dei rottami e della vendita di auto usate, all'esito delle quali sono state accertate diverse violazioni in materia fallimentare e alla normativa tributaria, con la constatazione di oltre 10 milioni di imposte sui redditi e imposta sul valore aggiunto evase. I successivi accertamenti hanno fatto emergere una rilevante sproporzione tra il profilo patrimoniale e quello reddituale dei due imprenditori che, pur avendo percepito per anni minimi emolumenti, sono risultati intestatari di numerosi beni acquistati nel tempo attraverso l'impiego dei capitali di matrice illecita.

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