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Incidente funivia Stresa Mottarone, Giovannini: "È una grande ferita per il Paese"

Piemonte
©Ansa

Così il ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili in Aula alla Camera: “Sono in corso le indagini da parte della competente Procura della Repubblica, alla quale le strutture del Ministero stanno fornendo e forniranno tutte le necessarie informazioni”

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"Il tragico incidente del 23 maggio 2021 sulla funivia Stresa Mottarone è una grande ferita per il Paese. Desidero quindi esprimere nuovamente il profondo cordoglio del Governo nei confronti dei familiari delle vittime". Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, iniziando in Aula alla Camera l'informativa urgente del Governo sul tragico incidente verificatosi sulla funivia Stresa-Mottarone. L'Aula ha applaudito dopo queste parole ( LA TRAGEDIA - I TRE FERMI - LE VITTIME - IL BAMBINO SOPRAVVISSUTOIPOTESI FRENI - IL FORCHETTONE).

Giovannini: “Indagini in corso, Ministero fornisce informazioni”

"Quanto all'esatta dinamica dell'incidente e all'accertamento delle relative cause – ha proseguito Giovannini - sono, come è noto, in corso le indagini da parte della competente Procura della Repubblica, alla quale le strutture del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili stanno fornendo e forniranno tutte le necessarie informazioni".

“Prontezza nella risposta del sistema di soccorso”

Giovannini ha affermato che lunedì 24 maggio, durante la riunione tecnica a Stresa sull'incidente alla funivia, "dalla disamina dei fatti illustrati da tutti i presenti è emersa la prontezza nella risposta del sistema di soccorso che, compatibilmente con le suddette asperità del luogo di operazione, si è caratterizzata per la tempestività e la totale collaborazione di tutti gli enti”.

“Proposto Commissione, redigerà relazione dettagliata nel più breve tempo possibile”

"La domenica stessa – ha continuato Giovannini - appena informato dell'incidente, ho promosso la costituzione di una Commissione Ispettiva del Ministero con il compito di 'individuare le cause tecniche e organizzative' che hanno provocato il gravissimo incidente. Il Capo del Dipartimento per i trasporti e la navigazione del Ministero ha firmato il decreto istitutivo della Commissione di esperti nella stessa giornata, presieduta dal prof. Gabriele Malavasi, docente presso la facoltà di ingegneria civile dell'Università La Sapienza di Roma, che dovrà redigere una relazione dettagliata da presentare nel più breve tempo possibile".

“Dg Investigazioni Ferroviare e Marittime ha avviato inchiesta”

"La Commissione del Ministero istituita domenica scorsa – ha sottolineato il ministro - svolgerà approfondimenti specifici, che si aggiungono agli accertamenti della Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime, organismo investigativo indipendente previsto dalla normativa europea. La Direzione Generale ha già avviato un'inchiesta finalizzata ad accertare le cause dirette e indirette dell'incidente e a individuare le azioni più opportune per evitare il rischio di ripetersi di eventi analoghi, fermo restando l'accertamento delle eventuali responsabilità, di esclusiva competenza della magistratura".

“Prossima visita Ustif calendarizzata per quest’anno”

"In base alla normativa tecnica vigente – ha dichiarato Giovannini - la prossima visita da parte dell'USTIF (Ufficio Speciale per i Trasporti ad Impianti Fissi) era calendarizzata per il corrente anno. Allo stato attuale delle informazioni raccolte in relazione all'impianto in questione, aperto al pubblico esercizio nel 1970, risulta che: il 12 agosto del 2016 è stato rilasciato dall' Ufficio Speciale per i Trasporti ad Impianti Fissi (USTIF), organo periferico del Ministero, competente per territorio il nulla osta tecnico alla riapertura al pubblico esercizio a completamento dei lavori di revisione generale e di verifiche e prove svolte nei giorni 2, 3, 4 e 11 agosto 2016; nei giorni 12 e 13 luglio 2017 è stata effettuata, dallo stesso ufficio, la visita di ricognizione preliminare al rilascio del nulla osta tecnico all'esercizio notturno degli impianti, poi rilasciato il giorno 19 luglio 2017; nei giorni 29 e 30 novembre 2017 è stata effettuata la visita calendariale, con la partecipazione di funzionari USTIF, prevista dopo il primo anno dalla revisione generale; per consentire l'esercizio pubblico in assenza del vetturino, sulla base del voto n. 3 del 2017 della Commissione Funicolari Aeree e Terrestri, organo consultivo del Ministero in materia funiviaria, il 14 dicembre 2018 è stata effettuata la visita di ricognizione per la verifica del rispetto delle prescrizioni previste dallo stesso voto".

“Controlli su funi nel 2017 e alla fine del 2020”

"Per quanto riguarda i controlli svolti dal gestore per mezzo di una società incaricata – ha detto Giovannini - questi sono stati effettuati a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi. In particolare, a novembre del 2020 sono stati svolti controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune di soccorso. Infine, a dicembre 2020 una società specializzata ha effettuato l'esame visivo delle funi tenditrici".

“Gravi e concreti elementi di responsabilità del Tadini”

Giovannini ha proseguito: “In particolare, l'attività investigativa ha permesso di accertare gravi e concreti elementi di responsabilità in capo al Tadini, il quale, pur consapevole dei potenziali rischi, con l'assenso del Perrocchio e del Nerini ha consentito la messa in funzione dell'impianto con la presenza, su una delle due cabine, del dispositivo cosiddetta "forchetta", che impedisce l'eventuale attivazione del sistema di frenaggio di emergenza, al fine di evitare il continuo blocco dell'impianto causato proprio dal ripetuto azionamento, apparentemente ingiustificato, del dispositivo frenante, che da circa un mese presentava anomalie”.

"Previsti in capo a esercente ispezioni annuali, controlli giornalieri, settimanali e mensili"

"Sono previsti in capo all'esercente l'esecuzione di ispezioni annuali, di controlli giornalieri, settimanali e mensili - ha riferito Giovannini - In caso di interruzione per periodi superiori a un mese, qual è quella determinata dall'emergenza sanitaria in corso, prima della ripresa del servizio è necessaria l'effettuazione da parte del gestore di specifici controlli. Ricordo anche che il Governo ha sempre escluso la possibilità di estendere tout court la durata della fine-vita tecnica degli impianti in ragione del fermo da Covid-19".

"Specifiche responsabilità al direttore dell'impianto"

I decreti sul regime dei controlli e delle attività manutentive degli impianti, ha continuato Giovannini, "prevedono tempistiche rigorose e attribuiscono specifiche responsabilità al Direttore di esercizio dell'impianto, nominato dal gestore e in possesso dei requisiti professionali accertati dall'USTIF. Come già ricordato, sono previsti in capo all'esercente l'esecuzione di ispezioni annuali, di controlli giornalieri, settimanali e mensili".
"Il direttore di esercizio è responsabile dell'andamento dell'esercizio dell'impianto e della sua sicurezza sia nei confronti dell'esercente, sia nei confronti degli organi ministeriali preposti alla vigilanza sulla sicurezza dei sistemi di trasporto ad impianti fissi", ha spiegato Giovannini. "Il modello di sicurezza della gestione dell'impianto prevede la figura del direttore di esercizio - ha detto il ministro - , figura che deve essere dotata di specifica abilitazione da rilasciare a seguito della verifica dei requisiti professionali e di apposito esame presso l'USTIF, organo periferico del Ministero con competenza sulla vigilanza sulla sicurezza. La nomina a Direttore di esercizio di un soggetto abilitato, proposta dalla società esercente, è sottoposta al rilascio da parte dell'USTIF di un nulla osta per la successiva autorizzazione da parte dell'ente territoriale competente. Il Direttore di esercizio opera obbligatoriamente avvalendosi di un Capo Servizio, anch'esso munito di appositi requisiti e abilitazione rilasciata dall'USTIF".

"Riduzione tensione o annullamento per rottura fune provocano intervento freno e arresto veicolo"

Il ministro ha aggiunto: "Una riduzione della tensione o un suo annullamento dovuto alla rottura della fune traente, peraltro un evento molto raro nell'esperienza italiana, provoca automaticamente l'intervento del freno e l'arresto del veicolo. Parimenti un'avaria che provoca la perdita di pressione nel circuito idraulico comporta l'intervento del freno. La perdita della pressione nel circuito idraulico comporta il rilascio della molla e la chiusura del freno con conseguente azione frenante sulla fune portante".

"Presenza 'forchetta' ha impedito arresto cabina"

Giovannini ha sottolineato: "La presenza del dispositivo 'a forchetta', accertata in fase di rilievi tecnici eseguiti dal personale del Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verbania, ha impedito, all'atto della rottura del cavo traente, l'arresto della cabina che in quel momento stava salendo in vetta, con conseguente verificarsi dei fatti".