No Tav, scontri in Val Susa per lavori nuovo autoporto

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Le tensioni sono andate avanti lungo tutto l'arco della giornata. In serata il corteo partito dalla sala polivalente di San Didero ha raggiunto i cordoni di sicurezza delle forze dell'ordine e ha cercato di orzare il check point. Tre i feriti negli scontri della scorsa notte

Ancora tensioni a San Didero, in Val di Susa, tra No Tav e forze dell'ordine. In mattinata circa un centinaio di militanti No Tav, tra cui noti esponenti de centri sociali torinesi, ha provato a raggiungere il cantiere del nuovo autoporto, ma sono stati allontanati dalla polizia con una carica di alleggerimento. Alcuni rappresentasti delle istituzioni, hanno provato a mediare con coloro che sono barricati al presidio. Nuovi scontri si sono registrati in serata.

Gli scontri della scorsa notte

Tensioni si sono registrate anche la scorsa notte. Pietre e petardi sono stati lanciati contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni, dai manifestanti accorsi per il timore che volessero sgomberare il presidio No Tav. Tre i feriti. Gli scontri sono durati un paio d'ore, fino alle 3, ed hanno richiamato in Valle anche i militanti dei centri sociali da Torino.

No Tav
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Le dichiarazioni

 "Senza nessuna vergogna, con l'Italia che urla alle terapie intensive e un Governo che non si preoccupa della salute e della tutela dei suoi cittadini, ormai anche in grave crisi economica e sociale, lo Stato sostiene l'avanzamento di quest'opera scellerata ed ecocida", si legge su Notav.info, il sito internet di riferimento del movimento che si oppone alla Torino-Lione. La Digos della Questura di Torino indaga su quanto accaduto, mentre i No Tav si sono dati appuntamento alle 8:30 alla stazione di Bruzolo e a Borgone.

Le parole del sindaco

"Davvero inaccettabile che a fronte della grave emergenza sanitaria che tutto il Paese sta vivendo, a cui si aggiunge la mancanza di fondi a sostegno di chi ha perso il lavoro o ha dovuto chiudere la propria attività, il Governo decida di investire ingenti somme di denaro per spostare oltre mille agenti delle forze dell'ordine a difendere Telt, il cui unico scopo è quello di accedere ai nuovi fondi europei, devastando la Valle, e condannando a malattie respiratorie e cardiovascolari l'intera popolazione Valsusina". Lo afferma il sindaco di San Didero Sergio Lampo, commentando in una nota gli incidenti delle scorse ore. Oggi pomeriggio, alle ore 16, è stata convocata una conferenza stampa, organizzata dai sSindaci di San Didero e Bruzolo, a cui si uniranno altri sindaci della Val di Susa e il movimento No Tav. "Siamo accorsi ieri sera sui terreni dell'Ex-Autoporto di San Didero - afferma nella stessa nota il movimento No Tav - per difendere l'unico polmone verde della bassa valle dalle ruspe che con arroganza vogliono radere al suolo ettari di alberi. Inoltre, è importante ricordare che il terreno in questione assorbe da circa quarant'anni tutte le diossine dell'acciaieria circostante, pertanto quegli scavi porteranno in circolo materiali inquinanti ed estremamente nocivi per tutte e tutti. È in atto una vera e propria minaccia alla salute per gli abitanti di questa Valle".

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