Rivarolo Canavese: uccide moglie, figlio e padroni di casa e si spara. VIDEO

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Il pensionato di 83 anni adesso lotta tra la vita e la morte in ospedale a Torino. Da quanto risulta, la pistola era regolarmente detenuta. Le vittime sono state colpite alla testa

Tragedia in un appartamento di Rivarolo Canavese, nel Torinese, al quinto piano di un condominio di Corso Italia. Nella notte - poco dopo le tre - i carabinieri hanno scoperto quattro persone morte. Un uomo, Renzo Tarabella, 83enne pensionato, ex operaio della Eaton, ha sparato e ucciso la moglie Rosaria Valovatto di 79 anni, il figlio disabile Wilson di 51 e una coppia di anziani coniugi - Osvaldo Dighera di 74 anni e Liliana Heidempergher di 70 - proprietari della loro abitazione. Poi ha rivolto la pistola contro di sé e ora lotta tra la vita e la morte nella sala operatoria del San Giovanni Bosco di Torino. Da quanto risulta, l'arma era regolarmente detenuta. Le vittime sono state colpite alla testa. Proclamato lutto cittadino proclamato per il 18 aprile.

L'omicidio

Le indagini

I carabinieri, coordinati dalla procura di Ivrea, stanno ascoltando vicini di casa e parenti per ricostruire quanto accaduto e delineare un movente. A dare l'allarme, secondo una prima ricostruzione, è stata la figlia dei proprietari di casa. La donna, che abita in un edificio di fronte ai genitori, non riuscendo a contattarli al telefono, è andata a suonare il campanello e, non trovandoli in casa, ha chiamato i militari. Che fosse accaduto qualcosa al piano di sotto, nell'appartamento che la coppia affittava da tempo a due anziani coniugi con il figlio disabile, i militari l'hanno capito quando, dopo aver risposto al citofono, Tarabella ha smesso di parlare coi militari. L'uomo si è sparato alla testa con la stessa pistola usata prima per uccidere le quattro persone mentre i carabinieri entravano nell'alloggio dal balcone con l'aiuto dei vigili del fuoco. L'autopsia sui corpi sarà effettuata il 13 aprile dal dottor Roberto Testi.

Trovato un biglietto

"Faremo analizzare i tabulati telefonici per capire se ci sono stati dei contatti tra i proprietari dell'alloggio e l'assassino", afferma il procuratore capo d'Ivrea, Giuseppe Ferrando. I carabinieri hanno recuperato un biglietto scritto da Tarabella dove il pensionato parla di presunti screzi con i padroni di casa dovuti alla gestione del figlio disabile. Su questo aspetto però gli investigatori mantengono il massimo riserbo.

Lo sfogo dell'ex genero

"È sempre stato un tipo burbero, sapevamo che aveva una pistola, ma non avremmo mai immaginato una cosa del genere. Sono sconvolto, anche se da un po' avevamo troncato i rapporti". Parla così l'ex genero di Renzo Tarabella, per poi aggiungere: "Perché lo ha fatto? Non lo so, da quando mi sono separato dalla figlia ho troncato i rapporti. Parlate con gli assistenti sociali, chiedete a loro". La famiglia era seguita dai servizi sociali per via del figlio 51enne, disabile mentale. 

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L’ipotesi del gesto premeditato

Stando a quanto emerso finora, l’uomo avrebbe aperto il fuoco ieri sera verso l’ora di cena, sparando prima alla moglie e al figlio, poi, dopo averli chiamati, ai proprietari di casa. I primi accertamenti portano a pensare che si sia trattato di un gesto premeditato. Un vicino ha raccontato di avere visto Osvaldo Dighera e la moglie Liliana rientrare a casa prima delle 20, dopo aver portato la spesa alla figlia che da poco era diventata mamma. Un quarto d'ora dopo ha visto la donna scendere in cantina perché non trovava più il marito. Gli orari fanno quindi pensare che l'83enne abbia sparato all'ora di cena e che abbia trascorso diverse ore in casa con i quattro cadaveri, fino all'arrivo dei carabinieri.

Le parole del sindaco

"Un fatto drammatico, che nessuno si poteva aspettare". Il sindaco di Rivarolo Canavese, Alberto Rostagno, commenta così i quattro omicidi. "Speravamo in una domenica tranquilla - aggiunge il primo cittadino - in cui prepararsi all'ingresso in zona arancione di domani, ma quel respiro è stato purtroppo troncato sul nascere. È davvero una brutta storia". Rostagno è stato nell'appartamento in cui si è consumata la tragedia. "Sono stati tutti e quattro colpiti alla testa, non in modo fortuito, un fatto inspiegabile - afferma il sindaco - Non lo conoscevo, mentre conoscevo i proprietari dell'appartamento, due bravissime persone. Perché si è arrivati a questo nessuno lo sa, al momento....". Il sindaco nega che ci fossero stati problemi con i servizi sociali che seguivano il figlio disabile. "Li ho sentiti prima di venire qui - dice davanti al condominio in cui si è consumata la tragedia - Il figlio 51enne diversamente abile è stato seguito fino a poco tempo fa dai servizi sociali, che hanno smesso quando il padre ha firmato perché non lo facessero più".

“La signora Liliana era una persona stupenda, la conoscevo bene, era maestra nella scuola dell’Immacolata”, ricorda invece una vicina di casa. "Stanotte - racconta in una video intervista all’ANSA - ho sentito il cane abbaiare e tre o quattro colpi, con il maltempo ho pensato al temporale. Poi la mattina mi hanno telefonato per dirmi cosa era successo, qua vicino, e allora ho pensato agli spari".

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