Torino, perizia in un processo: vizio del gioco d'azzardo trattato come malattia mentale

Piemonte
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La perizia è stata disposta oggi in tribunale per un caso di ludopatia. Il processo riguarda un ex insegnante di scuola media accusato di peculato: si sarebbe impadronito di 11mila euro destinati alle gite scolastiche

In una perizia psichiatrica per un caso di ludopatia, disposta oggi dal tribunale di Torino nell'ambito di un processo a un ex insegnante accusato di peculato, si evince che il vizio del gioco d’azzardo viene trattato in aula giudiziaria come una vera e propria malattia mentale. 

Il caso

Il professore di scuola media, che aveva il vizio del gioco, si sarebbe impadronito di 11mila euro che avrebbero dovuto essere destinati all'organizzazione di gite scolastiche. A chiedere la perizia è stato il suo avvocato difensore, l'avvocato Luca Paparozzi. L'accertamento è stato disposto dopo la testimonianza di un medico appartenente al servizio di una Asl al quale l'insegnante si rivolse nel 2018.  Il pm Giovanni Caspani non si è opposto.

Le parole del pm

"Inizialmente - ha detto nel corso dell'udienza - pensavo che una perizia del genere non fosse ammissibile. Risultano però tre sentenze della Cassazione secondo cui la ludopatia incide sulla capacità non di intendere, ma sulla capacità di volere, nel senso che chi ne è colpito non riesce a resistere a determinati impulsi". 

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