Scontri a Torino per misure anti-Covid: feriti una decina di agenti

Piemonte

Due uomini, un maggiorenne e un minorenne, sono stati arrestati dalla polizia per il saccheggio del negozio Gucci di via Roma, avvenuto durante le proteste. I due sono stati fermati dalla polizia mentre si allontanavano con un borsone pieno della merce sottratta. Furti anche nel negozio Louis Vuitton

Sono una decina, tra le forze dell'ordine, i feriti negli scontri avvenuti ieri sera a Torino, durante la manifestazione di protesta contro le disposizioni anti-Covid del governo (LE FOTO - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS). Il bilancio è della Questura, che ha coordinato l'ordine pubblico. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha definito le violenze di ieri sera "sciacallaggio sulle spalle di lavoratori, commercianti e imprenditori".

Gli arresti

Due uomini, un maggiorenne e un minorenne, sono stati arrestati dalla polizia per il saccheggio del negozio Gucci di via Roma, avvenuto durante le proteste. I due, cittadini egiziani, sono accusati di furto e di resistenza aggravata. Sono stati fermati dalla polizia mentre si allontanavano dal negozio con un borsone pieno della merce sottratta, che è già stata restituita al negozio.

Per resistenza sono stati arrestati anche tre italiani, di cui uno anche per furto aggravato nel negozio Louis Vitton. Due denunciati invece in relazione a quanto accaduto davanti al negozio di Gucci. Durante i disordini erano state arrestate cinque persone, tra cui alcuni appartenenti a gruppi ultrà, e due denunciati dalla Digos. 

Per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale è stato arrestato invece l'uomo che ieri sera, insieme a una ragazza di 17 anni, è stato sorpreso in via San Massimo angolo via Mazzini, nel centro di Torino, dare alle fiamme alcuni cassonetti dell'immondizia. Un video dei carabinieri mostrerebbe l'atto vandalico commesso da un gruppo di manifestanti, tra cui appunto l'uomo. La ragazza è stata denunciata.

L'ipotesi di una regia comune dietro gli scontri in tutta Italia

Potrebbe esserci una regia comune, con un collegamento tra gruppi ultrà di tutta Italia, dietro ai disordini scoppiati negli ultimi giorni in varie città italiane. È una delle ipotesi al vaglio degli investigatori. Anche nel capoluogo piemontese, tra i partecipanti agli scontri di piazza Castello in prima fila c'erano alcuni volti noti del mondo ultrà, rappresentanti delle frange estreme delle curve di Juventus e Torino, da mesi ormai senza stadio a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus. La Digos sta visionando i filmati della serata, sia quelli girati della Scientifica che quelli raccolti dal web, per identificare i violenti che hanno portato la guerriglia urbana nelle vie del centro cittadino. I danni ammontano a decine di migliaia di euro ma buona parte della refurtiva dei saccheggi è stata recuperata dalle forze dell'ordine.

Il questore: "Pagina nera per la storia di Torino"

Gli scontri di ieri sera rappresentano una "pagina nera per la storia di Torino". Lo afferma il questore Giuseppe De Matteis nel corso di una video conferenza sugli scontri di ieri sera. "Una pagina nera - aggiunge - che non è ascrivibile a malumore sociale o s un malcontento particolare, ma addebitabile unicamente alla regia di soggetti dediti alla delinquenza. Il malumore sociale esiste - aggiunge il questore di Torino -, ma non c'entra nulla con quanto successo ieri sera. Tra le persone arrestate, come tra quelle che stiamo identificando in queste ore - spiega - non c'è nessuna brava persona. Rimane la preoccupazione per la mobilitazione della piazza, ma ieri non è un parametro attendibile".

Sindaca Appendino: "Sciacallaggio sulle spalle dei lavoratori"

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha definito le violenze di ieri sera "sciacallaggio sulle spalle di lavoratori, commercianti e imprenditori". La prima cittadina su Facebook ha parlato di "azioni criminali dei violenti che hanno inquinato la manifestazione pacifica di commercianti, imprenditori e lavoratori. Violenti organizzati per distruggere, non per protestare. Azioni - aggiunge - che non solo non appartengono alle ragioni della protesta, ma che su quella protesta hanno sciacallato. Sulle spalle di lavoratori, commercianti e imprenditori che hanno manifestato civilmente il loro legittimo dissenso. Solidarietà e riconoscenza alle forze dell'ordine. La questura ha già individuato alcuni responsabili e andrà fino in fondo". 

"È dura. Lo sappiamo. Per alcune persone, tuttavia, lo è di più" e "nessun gesto criminale potrà oscurare quello che prova questa comunità - aggiunge Appendino -. Non starò a dirvi che siamo al lavoro, ascolteremo le categorie che erano in piazza o che, ancora una volta, faremo tutto ciò che è in nostro potere per dare risposte concrete. Voglio pensare che tutto questo sia scontato per ogni istituzione, sempre".

"In piazza gruppi organizzati"

"Prefettura e Questura hanno organizzato tutti i gli interventi, c'erano moltissime forze dell'ordine in campo, ma sono entrati in azione gruppi organizzati con il solo intento di creare danno economico - aggiunge la sindaca dopo aver incontrato i commercianti danneggiati -. Quel che é successo è un danno per tutta la città. Questi ultimi nulla hanno a che vedere con la gente che lavora e che ha preoccupazione e paure e le vuole esprimere in modo assolutamente pacifico. Ditemi che cosa è se non sciacallaggio distruggere le vetrine di categorie che sono già devastate, mettere paura a chi vuole manifestare pacificamente, dando prova reale di infiltrazioni".

"Commercianti colpiti tre volte"

"Le categorie che ieri a Torino hanno organizzato una manifestazione pacifica sono stati danneggiati piú volte dai violenti - spiega la prima cittadina -: in primo luogo perché hanno inquinato la manifestazione di piazza Vittorio dove si esprimeva in modi pacifico il dissenso verso alcune norme del Dpcm, poi per i danni economici e infine perché ha messo paura a chi avrebbe voluto unirsi ai manifestanti pacifici. Abbiamo visto immagini di distruzione che mai avremmo voluto vedere in questa città. Solidarietà alle forze dell'ordine e ai commercianti e forte condanna a chi non è sceso per protestare ma per distruggere".

Siulp Torino: "Leggi severe contro i violenti"

"Il legittimo diritto a manifestare e a protestare da parte di coloro che si sentono 'defraudati' o 'ingannati' dallo Stato, che assume misure draconiane per fronteggiare la diffusione del Covid-19, non ha e non può avere nulla a che vedere con le inaudite aggressioni premeditate, con le bombe carta, mazze ferrate, e con le violenze perpetrate da soggetti facinorosi travisati, che non perdono occasione per dimostrare il loro odio verso lo Stato, la democrazia e le forze dell'ordine, cercando di destabilizzare il Paese". Così, in una nota, Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino. "I violenti rivoltosi non sono vittime della crisi economica causata dal Coronavirus e dalle conseguenti misure limitative, ma sono i guastatori delle legittime proteste, delle categorie produttive, vere vittime della tragica situazione economica - aggiunge -. Non si tratta più di auspicare, ma di pretendere che siano previste leggi severe verso chi ormai per professione tende a distruggere le pubbliche vie al suo passaggio, i negozi, i locali e mette a ferro e fuoco la città, perpetrando violenze nei confronti delle forze dell'ordine che, grazie alla loro professionalità, rappresentano la reale tenuta dello Stato".

Sap: “La polizia difende la libertà di manifestare”

"La polizia difende e tutela la libertà di manifestare ma condanna sempre gesti inaccettabili, violenti, esercitati dai soliti facinorosi, frange di ultras, gruppi eversivi, quelli che ieri sera hanno messo in atto una vera e propria guerriglia urbana". Così in una nota il segretario regionale piemontese del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), Roberto Mennuti.

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