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Torino, minacce a Cirio: "Fanno paura, ma Piemonte andrà avanti"

Piemonte

La minaccia "colpisce l'uomo che ha paura e deve farsi coraggio, ma non colpisce il presidente della Regione che ha responsabilità istituzionali importanti", ha detto il governatore piemontese

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"Tutti dicono 'non ho paura', ma fa paura ricevere una minaccia di questo tipo perché è pesante. Fa paura quando devi spiegare a tua figlia che ha undici anni cosa vuol dire la faccia del suo papà con dietro il simbolo delle Brigate Rosse. Colpisce l'uomo che ha paura e deve farsi coraggio, ma non colpisce il presidente della Regione che ha responsabilità istituzionali importanti". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, commenta il volantino choc apparso ieri a Torino.

Le parole del presidente della Regione Alberto Cirio

"Il Piemonte andrà avanti - aggiunge Cirio, intervenendo alla tappa dedicata al Piemonte degli Innovation Days del Sole 24 Ore -. Queste intimidazioni che colpiscono me, la magistratura non riusciranno a fermare il Piemonte. Il Piemonte andrà avanti, andranno avanti la Tav, il Terzo Valico, anzi avremo ancor più stimolo perché lo dobbiamo agli imprenditori. Dobbiamo dare a loro le infrastrutture necessarie per continuare a operare e a crescere. In questa convinzione e nelle tante manifestazioni di affetto che sto ricevendo trovo la forza di andare avanti".

Le indagini

Intanto sono finite sul tavolo del pubblico ministero Emilio Gatti della Procura di Torino le prime relazioni sugli atti intimidatori avvenuti in questi giorni ad esponenti della magistratura, delle istituzioni e delle forze dell'ordine. La Procura aprirà tre fascicoli. Il primo riguarda la busta con proiettili inviata alla giudice Elena Bonu, il secondo i volantini ritrovati fuori dal Palagiustizia e il terzo il manifesto di minaccia al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Il reato ipotizzato, a quanto si apprende, sarà quello di minacce. Per quanto riguarda il volantino contro Cirio, la procura potrebbe contestare anche quello di apologia di terrorismo.

L'arcivescovo Nosiglia: "Torino continui a essere città concorde"

"Crescono nella nostra città le parole e i gesti che inneggiano e richiamano alla violenza, tanto mediatica quanto fisica - ha affermato l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia -. Di fronte a questi fatti sento il dovere, come pastore di questa Chiesa, di chiedere al Signore della pace e della fratellanza di sostenere quanti operano per il bene comune e si impegnano a far sì che Torino continui ad essere una città concorde e rispettosa delle leggi, dell'accoglienza reciproca e della dignità di ogni cittadino". Martedì scorso inoltre è stata intercettata una