Tre gli indagati finiti in carcere, altri tre ai domiciliari e mentre in 4 sono stati sottoposti a obblighi di presentazione alla pg. L'indagine, denominata "Cops", ha permesso di scoprire truffe per oltre 200mila euro
Su disposizione della procura di Asti, i carabinieri di Imperia hanno eseguito questa mattina all'alba dieci misure cautelari ad Asti e a Torino nei confronti di altrettante persone, accusate di aver truffato diversi anziani spacciandosi per poliziotti. Tre gli indagati finiti in carcere, altri tre ai domiciliari, mentre in 4 sono stati sottoposti a obblighi di presentazione alla pg. L'indagine, denominata "Cops", ha permesso di scoprire truffe per oltre 200mila euro.
Il modus operandi
Truffe e furti in abitazione avvenivano sia in provincia di Imperia che in altre zone del nord Italia, soprattutto ai danni di persone anziane e sole. Mentre due complici facevano da 'palo' o da autisti, il capo della banda si presentava come appartenente alle forze di polizia e affermava di dover indagare su un giro di banconote false convincendo gli anziani a mostrare il denaro che avevano in casa. Un modus operandi, quello della banda, che ha fruttato quasi 200mila euro. L'indagine ha permesso di acclarare come alcuni membri del gruppo, nonostante fossero sulla carta privi di mezzi di sostentamento e non avessero alcun introito lecito, conducessero un tenore di vita molto al di sopra delle loro possibilità, potendo acquistare una villa di 400 metri quadrati su tre livelli, con parco, piscina, campi da tennis e calcetto ad Asti. L'immobile e tre auto sono stati sequestrati.
Tenore di vita da benestanti
A capo della banda c’era un 57enne. Sei uomini e quattro donne, di età compresa tra i 20 e i 61 anni, che nonostante risultassero nullafacenti e nullatenenti, potevano permettersi un tenore di vita da benestanti grazie ai furti commessi. L'indagine di natura patrimoniale compiuta dai militari dell'Arma ha infatti portato alla scoperta, ad Asti, di una villa di lusso da 400 metri quadrati immersa in un parco con piscina e campi da tennis e calcetto che, pur non essendo intestata ad Agazzi sulla carta, rientrava nelle sue disponibilità. L'immobile, così come tre autovetture, è stato messo sotto sequestro preventivo dal Tribunale di Asti, che ha disposto anche le dieci misure cautelari nei confronti degli appartenenti alla banda.
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