In arrivo 76 migranti in Piemonte, Cirio: "Governo ci prende in giro"

Piemonte

"C'era un impegno con il Viminale che in Piemonte non sarebbero stati mandati altri migranti, ma è stato disatteso - afferma il governatore dopo il sopralluogo nel centro di accoglienza di Castello d'Annone -. E per di più lo abbiamo appreso da una notizia di agenzia di stampa"

"Il governo ci ha preso in giro". Lo sostiene il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, commentando la decisione del governo di trasferire stasera 76 migranti sbarcati a Lampedusa nell'hub di Castello d'Annone, in provincia di Asti. "C'era un impegno con il Viminale che in Piemonte non sarebbero stati mandati altri migranti, ma è stato disatteso - afferma il governatore dopo il sopralluogo nel centro di accoglienza -. E per di più lo abbiamo appreso da una notizia di agenzia di stampa.  Il Piemonte non ce la fa, soprattutto in questo momento. Il Governo fa ordinanze a ogni sole che sorge".

Il trasferimento dei migranti

L'arrivo dei 76 migranti impegnerà almeno 14 addetti della Croce Rossa, che ruoteranno per garantire la copertura dei turni. In supporto alle forze dell'ordine arriveranno altre 30 persone, anche dalla Guardia di Finanza. Una volta giunti presso la struttura, i migranti - ai quali è già stato effettuato il tampone per la ricerca del coronavirus - verranno sottoposti a un secondo esame "per una maggiore verifica delle condizioni di sicurezza sanitaria", fa sapere la Regione.

Il sopralluogo del presidente Cirio

Durante il sopralluogo Cirio era accompagnato dagli assessori regionali Ricca e Gabusi e dal sindaco del comune astigiano, Silvia Ferraris. Ha incontrato il prefetto di Asti, Alfonso Terribile, il questore, Sebastiano Salvo e il maggiore Maurizio Hoffmann, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Asti.

Il governatore ha poi parlato di "una situazione non più accettabile. Sarebbe meglio predisporre un sistema efficace di chiusura dei porti, piuttosto che scaricare sulle Regioni le conseguenze di questi arrivi ormai incontrollati", ha aggiunto, sottolineando che il sistema sanitario piemontese "sta già gestendo migliaia di rientri dalle ferie e deve affrontare l'inizio della scuola". Il Piemonte, ha concluso, "non può farsi carico di problemi in più".

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