Torino, ex Embraco: il tribunale decreta il fallimento della Ventures

Piemonte

Lo scorso 19 giugno, in un'inchiesta della Gdf coordinata dalla procura del capoluogo piemontese, era emerso che 3 milioni di euro sarebbero finiti nelle tasche di alcuni indagati anziché nel rilancio della vecchia ditta

Il Tribunale di Torino ha decretato il fallimento della Ventures Production, società italo-israeliana che ha rilevato la ex Embraco con la cessione del sito industriale di Riva di Chieri (in provincia di Torino). Quattrocento lavoratori sono ora senza ammortizzatori sociali. Lo scorso 19 giugno, in un'inchiesta della guardia di finanza, coordinata dalla procura di Torino, era emerso che tre milioni di euro sarebbero finiti nelle tasche di alcuni soggetti indagati anziché nel rilancio della ex Embraco. In quell'occasione, erano state effettuate perquisizioni e sequestri a carico dell'azienda decretata come fallita quest'oggi.

La vicenda di Ventures

Il progetto di Ventures era stato selezionato dal ministero dello Sviluppo Economico per reindustrializzare lo stabilimento di Riva di Chieri della Embraco, all'epoca del gruppo Whirlpool che nel gennaio 2018 aveva deciso di chiudere la fabbrica e di licenziare 517 lavoratori. A marzo 2018 era stato firmato l'accordo al Mese. Il passaggio a Ventures, avvenuto a luglio 2018, prevedeva il rientro di quasi tutta la forza lavoro con un centinaio di uscite incentivate. Del progetto faceva parte anche Astelav, azienda che si occupa della rigenerazione di elettrodomestici, subito però uscita di scena. Ventures è una newco formata da un gruppo israeliano e dalla famiglia Di Bari con il 40 per cento ciascuno. Terzo socio un partner cinese rimasto sempre sulla carta. L'inizio della produzione di robot pulitori di pannelli fotovoltaici era previsto da gennaio 2019, ma non è mai partito. Intanto sono stati smantellati i macchinari della ex Embraco e i lavoratori rientrati sono stati impiegati per la ristrutturazione dell'immobile. Il fondo di 4 milioni, messo a disposizione di Ventures da Whirlpool per la reindustrializzazione e l'avvio della produzione, è stato utilizzato in modo illecito - secondo la Procura - dai dirigenti dell'azienda. Da settembre 2019 è ripartita la mobilitazione dei lavoratori, con scioperi e manifestazioni. La vicenda è stata portata a Roma, in Vaticano e a Bruxelles.

Sindaco Chieri a Cirio: "Subito un tavolo operativo"

"La dichiarazione di fallimento della Ventures è una tragedia annunciata, che mette fine alla lunga agonia della ex Embraco. Un giorno drammatico per la comunità chierese, e per i tanti lavoratori che da oggi si ritrovano in una situazione di ancor maggiore incertezza, venendo meno anche la cassa integrazione". Così il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, commenta il fallimento della Ventures. "Alla luce della decisione del Tribunale, diventa ancora più urgente - spiega - istituire un tavolo operativo a sostegno di possibili progetti imprenditoriali che possano coinvolgere quote dei lavoratori ex Embraco. Ma è fondamentale il ruolo della Regione Piemonte, insieme al coinvolgimento delle associazioni di categoria, dei sindaci del territorio e dei sindacati. Proprio in mattinata ho inviato al presidente Cirio una lettera aperta con la richiesta di attivarsi immediatamente in tal senso".

Fiom e Uilm: "Intervento immediato del Mise"

Un intervento immediato del Mise per trovare una soluzione dopo il fallimento della Venetures. Lo chiedono Fiom e Uilm, preoccupate soprattutto del rischio che i 400 lavoratori della ex Embraco restino senza il sostegno della cassa integrazione. "Si tratta di una decisione purtroppo attesa, perché da mesi era evidente che il piano industriale della Ventures ex Embraco non sarebbe mai decollato. E' il capolinea di una reindustrializzazione partita con molte aspettative e finita nel peggiore dei modi. La preoccupazione maggiore ora è rivolta agli ammortizzatori sociali per i 400 lavoratori, che oltre al danno del fallimento potrebbero subire anche la beffa di restare senza cassa integrazione. E' urgente che il Mise convochi al più presto un tavolo per trovare una soluzione per le 400 famiglie", affermano Luigi Paone, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento della segreteria provinciale Uilm. "Con la sentenza di fallimento - affermano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Torino e Ugo Bolognesi - i lavoratori si ritrovano senza nemmeno gli ammortizzatori sociali, chiediamo alla curatela di attivarsi da subito per non lasciare i lavoratori senza sostegno al reddito. Chiediamo che tutte le Istituzioni, a partire dal ministro Patuanelli, di attivarsi immediatamente, bisogna mettere risorse pubbliche a disposizione per trovare imprese disposte a fare un'offerta di reindustrializzazione senza escludere che lo stesso governo possa entrare con una quota nel capitale della società".
 "Pur rispettando le prerogative della magistratura, riteniamo che la scelta sul fallimento sia un ulteriore problema per i lavoratori. Gli ammortizzatori sociali rischiano di saltare e con il divieto di licenziamento in atto sarà ancora più complicato gestire il reddito dei dipendenti Ventures", affermano Davide Provenzano, segretario della Fim di Torino, e Arcangelo Montemarano, responsabile Ventures per la Fim "Tale decisione preoccupa fortemente, non solo per le conseguenze economiche, ma soprattutto psicologiche dei lavoratori. Ora attendiamo concrete e reali soluzioni affinché tutti i lavoratori possano riottenere dignità e lavoro. A malincuore questa vicenda rappresenta il "fantasma" che si abbatte nel mondo del lavoro quando una multinazionale decide di delocalizzare le attività produttive senza scrupoli", osserva il responsabile territoriale della Uglm di Torino, Roberto Brognano.

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