In centinaia si sono radunati davanti alla sede della Regione Piemonte per chiedere un “reddito di continuità” e un tavolo tecnico-istituzionale sulle riaperture. “La gente ha fame di cultura, noi di giustizia”, dicono
Protesta quest’oggi dei Lavoratori dello Spettacolo in piazza Castello a Torino, davanti alla Regione Piemonte, e a pochi metri dal Teatro Regio, finito da pochi giorni al centro di un’inchiesta e da ieri commissariato. Centinaia di persone, appartenenti al mondo della cultura e non, hanno preso parte alla manifestazione per chiedere un “reddito di continuità” che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa di tutti i settori per garantire la “sopravvivenza” dei vari soggetti al termine dell'emergenza coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI), siano compagnie o singoli artisti, e un tavolo tecnico-istituzionale sulle riaperture in piena sicurezza per i lavoratori. In molti sono scesi in piazzo con un oggetto simbolo della loro professione, che poteva essere uno spartito, come uno strumento, un casco da tecnico o una maschera (FOTO).
“Gente ha fame di cultura, noi di giustizia”
“Senza l’arte non si riparte”, “L’arte è l’unica cosa seria al mondo”, “Siamo senza soldi”, alcuni degli slogan e dei messaggi riportati sui cartelli esibiti dai manifestanti. "La gente ha fame di cultura e noi di giustizia", spiega Carlo Caputo, pianista del Teatro Regio, che poi aggiunge: "Alcune delle persone qui, come noi dipendenti del Regio, sono più fortunate, perché hanno tutele come la cassa integrazione, e sperano di tornare al proprio lavoro. Ma dobbiamo essere uniti perché l'arte e la cultura sono in mano ai precari; in quanto noi del Regio stiamo vivendo un commissariamento che arriva in un momento davvero molto delicato”.