Coronavirus Torino, flash mob dei commercianti: "Riaprire non è ripartire"

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"Vogliamo fare sentire la nostra voce e chiedere certezze. Riaprire non significa ripartire. Avremo tanti costi e ci manca la liquidità", spiegano i commercianti che sono stati ricevuti dal presidente della Regione, Alberto Cirio

A Torino circa 200 commercianti hanno partecipato con mascherine e cartelli al flash mob organizzato in piazza Castello, davanti alla sede della Giunta regionale, da 54 associazioni di via che rappresentano più di seimila attività del territorio. "Vogliamo fare sentire la nostra voce e chiedere certezze. Riaprire non significa ripartire. Avremo tanti costi e ci manca la liquidità", spiegano i commercianti che sono stati ricevuti dal presidente della Regione, Alberto Cirio. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Le associazioni: ”Incontro positivo”

“È la prima volta che siamo tutti insieme, senza nessuna rivalità tra centro e periferia. Un momento storico”. A sottolinearlo è Vito Gioia, presidente di Federvie, che unisce 11 associazioni della periferia di Torino e tra i promotori della mobilitazione odierna. "Abbiamo incontrato il presidente Cirio e molti esponenti della Giunta. Un incontro durato un'ora e mezza in cui abbiamo discusso delle misure messe in atto e delle nostre richieste. Abbiamo ottenuto di potere essere presenti d'ora in poi anche noi ai tavoli regionali", aggiunge. “È stato un incontro positivo, sappiamo i limiti di risorse della Regione, ma c'è l'impegno a utilizzare fino a 200 milioni per le piccole attività. Piena disponibilità a lavorare insieme", sottolinea Fulvio Griffa, presidente del Coordinamento Associazioni dei commercianti del centro. All'incontro ha partecipato anche Assovie, che rappresenta 27 associazioni di commercianti della città.

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