Coronavirus Piemonte, rabbia dei ristoratori: “Cirio cambi orientamento”

Piemonte

“Solo ieri il presidente Cirio ha ipotizzato una linea più severa. Ma nel frattempo molti colleghi si sono organizzati e hanno proceduto con acquisti in vista del 4 maggio. È questo il modo di gestire le informazioni?”, dice il presidente di Fiepet 

"Continuiamo a non capire perché dovrebbe essere più pericolosa una fila davanti a un ristorante di quelle che ogni giorno si formano davanti a una macelleria o a una qualsiasi delle altre attività per le quali è consentita l'apertura”. Sono le parole di Fulvio Griffa, presidente di Fiepet, Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici.

"Cirio cambi il suo orientamento"

“Nell'ovvio rispetto delle distanze e di tutte le precauzioni necessarie, la differenza non c'è", sottolinea, rivolgendosi al presidente della Regione Alberto Cirio "affinché cambi il suo orientamento e consenta ai pubblici esercizi di compensare, almeno in piccola parte, le perdite dovute a un blocco dell'attività che si sta facendo ogni giorno più insostenibile e che rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza stessa di molte aziende. Un'altra cosa - aggiunge - non capiamo: il decreto del governo è stato annunciato sabato, mentre solo ieri il presidente Cirio ha ipotizzato una linea più severa. Ma nel frattempo molti colleghi si sono organizzati e hanno proceduto con acquisti in vista del 4 maggio. È questo il modo di gestire le informazioni? Dunque, una linea sbagliata nel merito e nel metodo, che speriamo venga corretta al più presto", conclude Griffa. 

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