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Torino, caso Ream: procura chiede 14 mesi per sindaca Appendino

Piemonte
Chiara Appendino (ANSA)

L'imputazione è falso e abuso. Il procedimento si celebra col rito abbreviato. "Sono stata qui solo per ascoltare la pubblica accusa. Era giusto esserci", ha dichiarato il primo cittadino di Torino lasciando il Palazzo di Giustizia

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Durante il processo sul caso Ream la Procura di Torino ha chiesto la condanna a un anno e due mesi di carcere per la sindaca del capoluogo piemontese Chiara Appendino. L'imputazione è falso e abuso per un debito di cinque milioni di euro non iscritto nel primo bilancio della città sotto la sua amministrazione. Il procedimento si celebra col rito abbreviato.

L'inchiesta

L'ipotesi dell'accusa è che dal bilancio di Palazzo Civico sia stato espunto un debito di 5 milioni verso la società Ream. Un'operazione che sarebbe maturata all'insaputa dei revisori dei conti che a luglio 2017, a loro volta, hanno inoltrato una segnalazione in Procura. L'indagine era stata aperta in seguito a un esposto dei capigruppo di opposizione Alberto Morano (lista Morano) e Stefano Lo Russo (Pd). Il reato è ipotizzato nell'ambito dell’inchiesta sull'area ex Westinghouse, per un debito "fantasma" scomparso dal bilancio. Il Comune di Torino avrebbe dovuto restituire i cinque milioni di euro a Ream, partecipata della Fondazione Crt che nel 2012 aveva acquisito il diritto di prelazione sull'area. La somma non è stata però versata né iscritta a bilancio, ma considerata come un debito fuori bilancio. Una scelta contestata dalle opposizioni in Consiglio comunale.

Le richieste della procura

Oltre alla richiesta di condanna per la sindaca, è stato chiesto un anno e due mesi per l'assessore al Bilancio, Sergio Rolando. Un anno, invece, è stata la proposta per Paolo Giordana, all'epoca dei fatti capo di gabinetto. Per il dirigente Paolo Lubbia, che ha scelto il rito ordinario, è stata ribadita la richiesta di rinvio a giudizio. "Restiamo convinti delle nostre tesi. Le esporremo al giudice delle prossime udienze", ha affermato l'avvocato Luigi Chiappero, difensore della sindaca Chiara Appendino, uscendo dal tribunale.

Appendino: "Qui per ascoltare, era giusto esserci"

"Sono stata qui solo per ascoltare la pubblica accusa. Era giusto esserci", ha dichiarato Chiara Appendino lasciando il Palazzo di Giustizia.