Scrisse "Qui abita un ebreo: Gesù", vandali irrompono in parrocchia nel Torinese
PiemonteIgnoti si sono introdotti nei locali della Caritas a La Loggia, ribaltando sedie e tavoli. Secondo don Ruggero Marini, il gesto potrebbe essere collegato al cartello che appese sulla porta della chiesa pochi giorni in risposta alle scritte antisemite di Torino e Mondovì
La scorsa notte, alcuni vandali hanno fatto irruzione nei locali della Caritas della parrocchia 'San Giacomo' di La Loggia, nel Torinese, ribaltando sedie e tavoli, oltre ad aver forzato porte e armadietti. A denunciare l’episodio ai carabinieri è stato il parroco, don Ruggero Marini, il quale non esclude che il gesto sia collegato al cartello "Juden hier. Qui abita un ebreo: Gesù", affisso nei giorni scorsi alla porta della chiesa in risposta alle scritte antisemite comparse a Torino e a Mondovì, dov’è stata imbrattata la porta dell’abitazione del figlio di Lidia Rolfi, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944.
Don Marini allievo di Lidia Rolfi
E proprio di Lidia Rolfi don Marini fu allievo. "Mi ha insegnato l'importanza della Memoria. E in questi giorni bisogna testimoniare e fare riflettere perché il 'non accada mai più' sia una presa di coscienza forte e luminosa", ha dichiarato il parroco dopo aver affisso il cartello, motivo - forse - degli atti vandalici della scorsa notte.
Caritas: "Stimolo per costruire giustizia e pace"
Dell'accaduto ha parlato Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana, che ha espresso "solidarietà e vicinanza" alla Caritas parrocchiale di La Loggia. "L'impegno, che va avanti da anni, nella vicinanza alla vita di molte persone povere, di famiglie rese fragili dalla mancanza di lavoro, a minori e ad anziani soli, merita rispetto e considerazione", le sue parole. E ancora: "Un episodio che non modificherà di certo lo stile di servizio che ha le sue dimensioni fondanti nel dialogo, nell'ascolto e nel superamento di ogni tipo di barriera - dice Dovis -. Ci auguriamo che quanto accaduto divenga stimolo concreto alla comunità locale nel volersi, ancora di più, fare parte attiva nel sostenere e agevolare l'attività di prossimità e nell'intensificare la capacità di apertura per costruire giustizia e pace".