Secondo il tribunale di Torino "il fatto non costituisce reato". Silvia Rossetto, 49 anni, ha sempre sostenuto di essersi difesa da un aggressione il 2 settembre del 2018, quando colpì al cuore il suo compagno, un pensionato di 65 anni
Silvia Rossetto, 49 anni, ha sempre sostenuto di essersi difesa da un aggressione il 2 settembre del 2018, quando in appartamento a Nichelino (Torino), uccise il convivente con una coltellata. Oggi, la donna è stata assolta dal Tribunale di Torino perché "il fatto non costituisce reato". La pubblica accusa aveva chiesto 9 anni e 4 mesi al termine di un rito abbreviato.
Rossetto e la vittima, Giuseppe Marcon, pensionato di 65 anni, soffrivano entrambi di problemi psichici e si erano conosciuti in una struttura di recupero.
La vicenda
La donna colpì il suo convivente con una coltellata dritta nel cuore. Dopodiché, spaventata, chiamò e confessò tutto alla madre, che allertò i carabinieri. La 49enne venne quindi arrestata con l’accusa di omicidio volontario.