I guastatori del 32esimo Reggimento Genio della Brigata Alpina Taurinese hanno reso innocue le spolette della bomba, che sarà portata in una cava di Cirié per essere fatta brillare. Le circa 10mila persone evacuate potranno tornare a casa
È stata disinnescata la bomba sganciata oltre 70 anni fa da un aereo inglese della seconda Guerra Mondiale e finora rimasta inesplosa. È stata ritrovata durante gli scavi del teleriscaldamento nel centro di Torino, all’incrocio tra via Nizza e via Valperga Caluso. I guastatori del 32esimo Reggimento Genio della Brigata Alpina Taurinese hanno reso innocue le due spolette dell’ordigno (cinquecento libbre di ferro ed esplosivo), che verso le 14 è stato caricato con una ruspa su un camion e sarà portato in una cava di Cirié (nel Torinese), dove è stato fatto brillare. Le circa 10mila persone, evacuate intorno alle 7 del mattino tra il quartiere di San Salvario e parte della Crocetta, potranno fare ritorno a casa.
Le precauzioni in città
Dopo l'inizio delle operazioni è stato chiuso lo spazio aereo sopra il centro di Torino, sono state spostate le automobili in zona ed è stata fermata la circolazione dei treni nella vicina stazione di Porta Nuova. Chi abita nella zona gialla, circa 50mila persone, ha potuto scegliere se lasciare l'abitazione o rimanere in casa, seguendo però precise istruzioni. Ieri l'Asl ha spostato una ventina di malati nella Rsa corso Massimo d'Azeglio. La metropolitana è rimasta attiva per tutto il percorso sino alle 8.30, poi è stata limitata tra Porta Nuova e Lingotto. Gtt (Gruppo torinese trasporti) ha previsto collegamenti alternativi.
In seguito al disinnesco, la zona rossa e quella gialla sono state riaperte e la circolazione delle auto e dei mezzi pubblici tornerà lentamente alla normalità con la rimozione dei blocchi stradali. Riattivato anche il traffico ferroviario e riaperto lo spazio aereo.
Le operazioni per disinnescare l'ordigno
Intorno alle 9, i guastatori del 32esimo Reggimento Genio della Brigata Alpina 'Taurinense' hanno iniziato il disinnesco. Gli esperti dell'Esercito hanno neutralizzato la prima spoletta di innesco con una schiuma di poliuretano. Poi si sono occupati della seconda, tagliando la bomba con lo Swordfish, un cannone che ha segato l'involucro d'acciaio con un getto di acqua e sabbia con una potenza di 300 bar.
Il comandante del 32esimo Reggimento, Mario Pescatrice, ha spiegato com’è avvenuto l’intervento: "L'operazione è stata gestita da remoto tramite un robottino. Abbiamo raggiunto la seconda spoletta rendendola inerte, così da poter muovere l'ordigno in sicurezza”.
Il sopralluogo della sindaca
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha effettuato un sopralluogo in via Nizza. La prima cittadina ha incontrato gli esperti dell'Esercito e poi si è recata al Lingotto, dove era stato allestito un centro di accoglienza per gli sfollati, e al Centro operativo comunale (Coc) per seguire le operazioni. Circa 180 persone si sono recate ai padiglioni 2 e 3 del Lingotto, dove la protezione civile ha offerto assistenza e un pasto caldo. Il primo cittadino ha poi dichiarato: "C'è stato un piccolo ritardo nell'evacuazione della zona rossa, dove è stata rilevata la presenza di alcune persone oltre l'orario prestabilito, ma ora le operazioni si sono svolte secondo programma. Chi è rimasto a casa, nella zona gialla, deve attendere un nostro segnale per poter uscire - ricorda Appendino - chiediamo ai torinesi ancora un po' di pazienza".
Le parole del sottosegretario di Stato alla Difesa
Il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, ha dichiarato in una nota: "Sto seguendo attentamente le operazioni che in queste ore impegnano gli artificieri del 32esimo Reggimento Genio Guastatori, a lavoro per bonificare una bomba risalente alla seconda Guerra Mondiale, rinvenuta nei giorni scorsi nel centro di Torino. Si tratta di un intervento complesso che gli specialisti dell'Esercito stanno eseguendo con grande competenza, professionalità e preparazione. Capacità che ogni giorno vengono messe a disposizione del Paese".