Ospedale Chivasso, un crocefisso in ogni stanza: scoppia la polemica

Piemonte
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

L'Asl ha specificato che i simboli religiosi c'erano anche prima, ma che dopo una ristrutturazione alcuni sono stati danneggiati, e quindi sono stati sostituiti. I Radicali ironizzano: "Non resta che affidarsi a Cristo"

La decisione dell'Asl To4 di mettere un crocefisso in ogni stanza dell'ospedale di Chivasso, in provincia di Torino, ha immediatamente scatenato polemiche e reazioni politiche. La circolare, firmata dal direttore Alessandro Girardi, ha suscitato lo sdegno di alcuni esponenti Radicali e di sinistra. "Un meccanismo penoso", dice Marco Grimaldi di Leu. Silvio Viale, volto storico dei Radicali, ironizza: "C'è sempre qualcuno più salviniano di Salvini. Il messaggio è chiaro: in questo ospedale non ti resta che affidarti a Cristo".

La dichiarazione dell'Asl

L'Asl difende la propria decisione: "I crocifissi c'erano anche prima, ma dopo i lavori di manutenzione alcuni si sono rotti e abbiamo pensato di sostituirli". L'azienda assicura che in caso di pazienti infastiditi dalla presenza del crocifisso si è sempre proceduto all'eventuale rimozione. 

Calderoli: "Decisione di buon senso"

"Siamo veramente oltre l'assurdo. Il crocifisso è la nostra storia, la nostra radice cristiana, è quello che siamo, e per la maggior parte degli italiani è un simbolo di speranza e conforto nei momenti difficili, in particolare negli ospedali". Così Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, ha commentato la lettera della direzione dell'ospedale di Chivasso (Torino) di mettere i crocifissi in tutte le stanze di degenza. "Bene ha fatto il direttore - ha scritto Calderoli - a prendere questa decisione di semplice buon senso, per dare conforto a chi soffre e ha paura, e comunque chi non gradisce il crocifisso, che a casa nostra per noi è sacro, può anche andarsene altrove".

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