Piazza San Carlo, 2 anni fa la tragedia: deposti fiori per le vittime
Piemonte"È stato un momento molto toccante, ci ha fatto piacere così come il fatto che mia mamma e Erika saranno ricordate con una targa. Se lo meritano", ha detto al termine della cerimonia Viviana D'Ingeo, figlia di Marisa Amato
Silenzio e fiori in piazza San Carlo, nella mattina di lunedì 3 giugno a Torino, nel secondo anniversario della tragedia (LE FOTO). Due anni fa, durante la proiezione della finale di Champions tra Juve e Real Madrid, la calca causata dal panico generato dallo spray urticante utilizzato da una banda di rapinatori ha provocato due morti e oltre 1.500 feriti. La Città di Torino e la Juventus hanno deposto una corona di fiori in ricordo delle vittime. "Un simbolo - ha spiegato sul web il club bianconero che ha portato alla cerimonia il suo gonfalone - per non smettere mai di tenere vivo il ricordo di Erika e Marisa, e per stringersi alle loro famiglie in un abbraccio ancora più forte".
La cerimonia
"È stato un momento molto toccante, ci ha fatto piacere così come il fatto che mia mamma e Erika saranno ricordate con una targa. Se lo meritano", ha detto al termine della cerimonia Viviana D'Ingeo, figlia di Marisa Amato, vittima con Erika Pioletti della tragedia. Ad Amato è stata intitolata una Onlus, 'I sogni di nonna Marisa'. "È il simbolo - spiega la figlia - della forza che mia mamma ha dimostrato anche nella malattia". Presenti alla cerimonia la sindaca di Torino, Chiara Appendino, il presidente del consiglio comunale, Francesco Sicari, il presidente uscente del consiglio regionale, Nino Boeti e il prefetto, Claudio Palomba.
Le trattative sui risarcimenti alle parti civili
Nel frattempo si è svolta in procura a Torino una riunione tra avvocati e pubblici ministeri per fare il punto sull'andamento dei risarcimenti alle parti civili del maxi-processo per i fatti di piazza San Carlo. A prendervi parte, oltre ai pm, è stata una delegazione dei legali delle persone offese. L'udienza preliminare, che vede tra gli imputati la sindaca Chiara Appendino, era stata aggiornata al 27 giugno proprio per permettere il perfezionamento degli indennizzi. Le trattative, però, stanno incontrando degli ostacoli. "Allo stato attuale non possiamo ancora dare risposte ma al giorno dell'udienza mancano ancora tre settimane", afferma uno dei partecipanti alla riunione. Uno dei diversi nodi da sciogliere riguarda la posizione di almeno un centinaio di 'persone offese' che rivendicano danni di tipo morale e psicologico ma, secondo quanto si è appreso da fonti vicine a Palazzo di Giustizia, non intendono sottoporsi a una visita medica. Alcune di loro sostengono che per quantificare la somma basta avvalersi di una 'tabella' messa a punto dai loro legali. L'avvocato Gino Obert, che assiste il Comune di Torino (chiamato in causa come responsabile civile) e la compagnia assicuratrice collegata, afferma che "fare delle verifiche è indispensabile". Numerose trattative, comunque, sono andate già a buon fine.