Orbassano, investita da auto pirata partorisce: neonata apre gli occhi
PiemonteCi sono segni di miglioramento ma, spiega Daniele Farina, primario di neonatologia dell'ospedale Sant'Anna di Torino, "per escludere il pericolo di vita bisogna aspettare ancora 3 o 4 giorni"
"Rispetto a ieri ci sono due segni di miglioramento: ha aperto gli occhi e ha iniziato a succhiare. Segni minimi in una situazione critica. Per escludere il pericolo di vita bisogna aspettare ancora 3 o 4 giorni". Così Daniele Farina, primario di neonatologia dell'ospedale Sant'Anna di Torino, sulle condizioni di Sofia, la neonata partorita con un cesareo d'urgenza dopo che la madre, 19 anni, è stata investita da un pirata della strada a Orbassano, in provincia di Torino. L'incidente è avvenuto ieri pomeriggio, giovedì 23 maggio.
"Si lotta minuto per minuto"
"Gli organi più colpiti sono stati il cervello, che stiamo cercando di salvare, il rene, il fegato e il polmone", aggiunge il primario. "Si lotta minuto per minuto: un'infermiera monitora la bimba 24 ore su 24 per riuscire a farle superare la gravissima sofferenza fetale che ha avuto. Al momento è in ipotermia, una terapia che dura 72 ore. Dopo verrà sottoposta a una Tac. Non è stato il trauma diretto ad aver leso il feto - sottolinea il primario - ma, in conseguenza al trauma subito dalla madre, è diminuito il sangue all'interno dell'utero e il feto ha avuto carenza di ossigeno".
L'incidente e i soccorsi
"La bimba è ancora viva grazie alla tempestività con cui si è agito", spiega Guido Menato, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia 2 del Sant'Anna. "Ieri, verso le 13.30, siamo stati avvertiti dell'arrivo, con elisoccorso, di una signora con gravidanza a termine vittima di un incidente stradale", spiega il medico. "Abbiamo subito valutato le condizioni del feto e la bimba era in estrema sofferenza. Non è stato possibile trasferire la donna al Sant'Anna per il parto e quindi è stata allestita una sala parto per cesareo immediato al Cto".
Le condizioni della madre
La madre, Elena, di etnia sinti, ha riportato una frattura alla clavicola e un taglio al sopracciglio. Al momento dell'incidente era alla 38esima settimana di gravidanza. Inizialmente ricoverata al Cto, è stata trasferita nel reparto di Rianimazione del Sant'Anna per stare vicino alla piccola. "È stata sottoposta a una Tac che verrà ripetuta tra 72 ore. Non ha riportato problemi neurologici, ma una frattura alla base del cranio e una alla clavicola che al momento non richiedono un intervento", spiega Evelina Gollo, primario del reparto di Anestesia e Rianimazione del Sant'Anna. "È vigile e cosciente, ma ancora sotto choc".
Il racconto del padre
"Ho visto una macchina arrivare velocissima. Mi è sembrata una Fiat Stilo nera. Ha travolto la mia compagna ed è scappata. Non è possibile, chi era alla guida non si è fermato. Se qualcuno ha visto qualcosa lo dica, lo aspettiamo", racconta Marius S., 20 anni, compagno della giovane e padre della neonata. "Non ho visto chi era al volante", aggiunge l'uomo, nato a Bacau, in Romania, e in Italia da un anno e quattro mesi. "Uno investe una donna e scappa. Ma le sembra possibile? La travolge e va via. Come se nulla fosse successo. Non è ammissibile", dice il compagno della giovane, Marius, 20 anni. "Non è ammissibile, non lo è", ripete. "Spero che trovino chi ha quasi ucciso mia figlia e la mia compagna. Io resto qui, non mi muovo finché non mi dicono che è fuori pericolo. Voglio stare vicino alla mia compagna, speriamo vada tutto bene", dice scuotendo la testa.