Ad annunciare la scomparsa di Gabetti, 94 anni, è stata la sua famiglia. I funerali si svolgeranno in forma privata
Gianluigi Gabetti, manager e consigliere della famiglia Agnelli, si è spento nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 maggio a Milano. Ad annunciare la scomparsa di Gabetti, 94 anni, sono stati i familiari. I funerali si svolgeranno in forma privata, mentre sarà resa nota la data della messa di Trigesima pubblica, che si svolgerà presso la chiesa della Consolata di Torino.
L'incontro con Agnelli
Laureato in Legge presso l'Università di Torino, Gabetti entra alla sede di Torino della Banca Commerciale Italiana dove diventa vicedirettore. Passa poi alla Olivetti dove ricopre la carica di presidente della Olivetti Corporation of America. Negli Stati Uniti conosce Gianni Agnelli, che una domenica mattina lo chiama al telefono per chiedergli di accompagnarlo a visitare il Moma. Immediatamente, è il 1971, gli propone di diventare direttore generale dell'Ifi, la finanziaria della famiglia. Gabetti ha un giorno per pensarci e accetta. Diventa amministratore delegato dell'Ifi nel marzo 1972. È vicepresidente della Fiat dal novembre 1993 al giugno 1999.
Gli anni da manager
Negli anni all'Ifi e all'Ifint Gabetti è il regista di operazioni di grande rilevanza. Con Cuccia, nel dicembre del '76 conclude l'accordo che porta i libici della Libyan Arab Foreign Investment Co (Lafico) a sottoscrivere un aumento di capitale della Fiat. Ancora Gabetti, dieci anni dopo, nel settembre 1986, riacquista tramite Ifil, 90 milioni di azioni Fiat ordinarie dalla Lafico, con un esborso di circa 1 miliardo di dollari, portando a poco meno del 40% la partecipazione di Gruppo al capitale ordinario Fiat. A metà degli anni '90 Gabetti lascia l'Italia per dedicarsi a investimenti internazionali attraverso l'Exor (ex Ifint) con sede a Ginevra. Lasciate le cariche per limiti di età e ritiratosi a Ginevra nel 1999, rientra dopo poco a Torino a causa della malattia dell'Avvocato Agnelli per essergli vicino e aiutare la famiglia nella logistica delle cure in Italia e all'estero.
Gabetti e la Fiat
Alla morte dell'Avvocato, Umberto Agnelli diventa presidente della Fiat e chiede a Gabetti di tornare in servizio affidandogli la presidenza dell'Ifil. Gabetti si occupa del riassetto del Gruppo nel 2003 e dell'aumento di capitale a cascata di Ga, Ifi, Ifil e Fiat. Nel 2004 muore Umberto Agnelli e Gabetti diventa presidente della Giovanni Agnelli e C. Sapaz, presidente dell'Ifi e dell'Ifil diventando il punto di riferimento della famiglia. In un week-end Gabetti, dopo un consulto con la famiglia Agnelli, trova la soluzione per il vertice della Fiat con Luca Cordero di Montezemolo che diventa presidente. Poche ore dopo, John Elkann incontra a Ginevra Sergio Marchionne (all'epoca Ad di Sgs) e gli propone di diventare amministratore delegato della Fiat. Nel 2005 dà mandato all'avvocato Franzo Grande Stevens di studiare una soluzione che permetta alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo sulla Fiat. Viene approfondita quella della conversione in azioni dell'equity swap sottoscritto nella primavera del 2005 da Exor, quanto il valore dei titoli Fiat aveva raggiunto valori particolarmente bassi (sotto il valore nominale, pari a 5euro). Nell'aprile del 2007 John Elkann, l'erede designato della famiglia Agnelli, gli succede alla presidenza dell'Ifi.
Il ricordo di John Elkann
"Oggi è un giorno triste, perché con Gianluigi Gabetti scompare un uomo di grande saggezza, integrità e cultura: per quasi mezzo secolo è stato molto vicino alla mia famiglia e ha contribuito a far conoscere e apprezzare Torino e l'Italia nel mondo", sono queste la parole pronunciate da John Elkann, presidente di Fca, nel ricordare Gabetti. "In uno dei momenti più difficili che abbiamo attraversato nella nostra storia recente – ha proseguito Elkann - ci è stato a fianco senza mai cedere davanti alle difficoltà, assumendosi difficili responsabilità con senso del dovere, che ci hanno permesso di superare un periodo buio". "Nonostante le difficoltà – ha poi aggiunto Elkann – Gianluigi non ha mai perso il suo stile unico, fatto di coraggio, umanità e ironia. Come già mio nonno, ho avuto la fortuna di condividere con lui molti anni di vita di lavoro e di amicizia: per quello che ha fatto, ma anche per come lo ha fatto, lo ricorderò sempre con affetto e gratitudine".
Le parole di Chiara Appendino
Gianluigi Gabetti era "un uomo, un manager che ha rivestito un ruolo molto importante per la finanza, l'industria e l'economia del nostro territorio". Così la sindaca di Torino Chiara Appendino ricorda il manager e consigliere della famiglia Agnelli. Per la sua scomparsa la sindaca esprime "il cordoglio della Città".