A parlare è Valentina Sganga, capogruppo pentastellata del Comune. L'editore Francesco Polacchi: "Presenti al Salone come da programma"
"Il Salone deve essere lo spazio dove celebreremo la tolleranza e la resistenza alle derive neofasciste e autoritarie, il momento pubblico dove dare battaglia con la forza delle parole e argomentazioni. Ma può esserlo a una sola condizione: l'esclusione di Altaforte e di Polacchi", scrive su Facebook la consigliera M5S del Comune di Torino, Valentina Sganga, sulla presenza della casa editrice Altaforte e del suo editore Francesco Polacchi. Secondo la Sganga, "qualsiasi via intermedia, qualsiasi compromesso sancirebbe per il Salone una perdita sul piano culturale che non possiamo accettare".
Sganga: "No ai picchiatori fascisti al Salone"
Per la Sganga, che fa riferimento ad alcune dichiarazioni e al profilo social di Francesco Polacchi, editore di Altaforte, "se può essere quanto meno comprensibile la scelta iniziale del Comitato di Indirizzo del Salone del Libro di non escludere aprioristicamente nessun editore dalla parte commerciale degli stand, oggi questa vicenda sta assumendo sfaccettature che non si possono più in alcun modo ignorare". L'esponente pentastellata ribadisce che "al Salone anche quelli che non ci piacciono saranno sempre i benvenuti. I picchiatori fascisti, no. I violenti, no. I provocatori, no. Gli intimidatori, no. Da amministratore della Città non posso aderire agli appelli di chi annuncia il boicottaggio", aggiunge. "Tradirei chi, dal direttore Lagioia all'assessora Leon alla sindaca Appendino, si è speso con fatica e dedizione affinché questa fosse, ancora una volta, un'edizione preziosa e culturalmente ricca per tutti i torinesi; ma voglio augurarmi che questi appelli non cadano nel vuoto".
Le dichiarazioni di Altaforte
"Ora basta. Quelle parole sulla dittatura non le ho mai dette per come sono state riportate dalla Stampa e sono state travisate. La questione è che pur di censurare Matteo Salvini, coinvolto suo malgrado in questa bagarre per la scelta di Chiara Giannini di pubblicare con noi il suo libro intervista, ogni giorno mi vengono messe in bocca parole che non ho mai pronunciato e si tira in ballo la casa editrice in vicende con cui nulla ha a che fare", ribatte in una nota Francesco Polacchi.
"Saremo al Salone del Libro"
"Altaforte - aggiunge Polacchi - sarà al Salone del Libro di Torino come da programma per fare cultura e per dare ai suoi libri la vetrina che meritano. Libri, voglio ricordare, prodotti senza alcun aiuto pubblico e grazie all'impegno di autori indipendenti, che hanno creduto a un progetto che, come dimostrano i fatti di questi giorni, non è certo facile da portare avanti. Questa levata di scudi, certamente insensata se davvero dipendesse da un'intervista a un ministro o da 8mq di stand - conclude l'editore - nasconde tutto il fastidio per una produzione editoriale che affronta senza timore di smentita gli argomenti più scottanti dell'attualità italiana da punti di vista non omologati, rompendo le uova nel paniere, come si suol dire, in tema di immigrazione e Ong, Euro e Europa, Franco CFA e neoliberismo, #MeToo e neofemminismo, senso della Patria e sovranismo. Rivendichiamo il diritto di proseguire nel nostro lavoro con la serietà e la dedizione che contraddistinguono ogni buon editore".
Aie: "Auspico partecipino tutti"
Di diverso avviso il presidente dell'Associazione Italiana Editori-Aie, Ricardo Franco Levi, alla vigilia dell'apertura del Salone del Libro: "Chi opera professionalmente nel mondo dei libri e, più in generale, chiunque ami i libri e la lettura ha nel proprio Dna, come principio fondante, la difesa della libertà di pensiero, di espressione e in particolare di edizione in tutte le sue forme. Per questo Aie continua ad auspicare la partecipazione di tutti al Salone internazionale del Libro di Torino", le sue parole.
Salvini: "Io antifascista, 'anti' tutto"
"Non ho in programma una visita a Torino, non fatemi fare anche l'organizzatore di saloni di libri: ritengo che la cultura sia sempre cultura da qualunque parte venga. Se ci sono idee diverse, è anche bello il confronto ma non organizzo io, non allestisco io, fatemi fare il ministro dell'Interno non della Cultura". È quanto ha risposto il vicepremier Matteo Salvini a chi gli ha chiesto un commento sui numerosi forfait di scrittori al Salone del Libro. Polacchi, editore di Altaforte, ha dichiarato di essere fascista ma "poi ha smentito", ha precisato Salvini. "Chiedetelo a lui, io non sono fascista, sono antifascista, anticomunista, antirazzista, antinazista, tutto l'anti possibile".