Torino, maltrattamenti sui bimbi: ai domiciliari una maestra

Piemonte
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La donna prestava servizio alla Leone Sinigaglia di corso Sebastopoli. Secondo le indagini, la 45enne intimava ai piccoli alunni di non riferire nulla a casa minacciando loro "gravi conseguenze"

A Torino una maestra elementare è stata messa agli arresti domiciliari per maltrattamenti sui bambini. A eseguire il provvedimento è stata la polizia municipale. La donna, di 45 anni, prestava servizio alla Leone Sinigaglia di corso Sebastopoli. Secondo le indagini, la donna intimava ai piccoli alunni di non riferire nulla a casa minacciando loro "gravi conseguenze".

L'attività investigativa

L'indagine ha avuto inizio lo scorso autunno. I genitori hanno raccontato i maltrattamenti patiti dai bambini e le conseguenze sul loro stato d'animo: avevano incubi, incontinenza notturna e si rifiutavano, piangendo, di andare a scuola nelle giornate nelle quali sapevano che avrebbero incontrato la maestra. Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia municipale, è capitato che durante le lezioni, a causa del divieto di andare ai servizi igienici, dovessero restare in classe bagnati. In un'occasione sarebbero stati costretti, tra le lacrime, a pulire il pavimento con la carta igienica.

Secondo filone dell'inchiesta

Nel secondo filone dell'inchiesta ci sono indagini anche su eventuali comportamenti omissivi da parte del personale dirigenziale della scuola. Secondo le testimonianze acquisite dagli investigatori, almeno uno dei dirigenti avrebbe raccolto le lamentele di alcuni genitori. Ora si cerca di capire se il caso sia stato sottovalutato e se i comportamenti della maestra siano stati tollerati. "Le direzioni scolastiche sono comunque obbligate a riferire sia all'autorità giudiziaria che all'Ufficio scolastico regionale", viene spiegato in ambienti investigativi.

Indagati due responsabili della scuola

I nomi di due responsabili della scuola elementare sono stati iscritti nel registro degli indagati. Entrambe, secondo l'impostazione iniziale dell'inchiesta, tra il novembre e il dicembre del 2018 non avrebbero preso con la necessaria tempestività i provvedimenti del caso. La procura, secondo quanto si apprende, aveva proposto anche la sospensione dall'esercizio del pubblico servizio. Il Gip Elena Rocci, però, non ha ravvisato indizi di colpevolezza per il reato ipotizzato - l'omissione in atti di ufficio - e non ha accolto la richiesta. La giudice ha spiegato che al massimo si dovrebbe procedere per omessa denuncia, che non prevede misure interdittive.

I precedenti della maestra

Nell'anno scolastico 2013/2014, la maestra era già stata segnalata in un'altra scuola torinese, dove era stata raggiunta da un provvedimento disciplinare. I fatti al vaglio della nuova indagine risalgono all'autunno e all'inverno 2018. "Riguardano nove bambini di prima elementare, ma è possibile che si siano verificati altri episodi in scuole diverse. Invitiamo i genitori a contattarci per verificare eventuali altri episodi", ha detto il dirigente del Nucleo di prossimità della polizia municipale, Giovanni Acerbo.

La maestra su Facebook: "Su di me calunnie"

"È l'ultimo tentativo disperato per difendermi da delle persone ignobili che mi stanno calunniando e descrivendo come un mostro, una delinquente priva di scrupoli e stanno cercando di rovinarmi la vita". Scriveva così su Facebook, nel 2018, la maestra torinese. Poi: "Dopo anni passati a cercare il bene anche a costo di pagarne le conseguenze con una bassa popolarità, mi trovo davanti a delle calunnie a cui non riesco a fare fronte e nessuno riesce ad aiutarmi. Per questo, anche se il bene si fa in silenzio, dopo anni di sofferenza, ho deciso di pubblicare ciò che sono, che quasi sicuramente non servirà, ma non posso aspettare di morire schiacciata dalla sofferenza e dalla cattiveria della calunnia". Il post è seguito dalla pubblicazione di alcune lettere di ringraziamento dei suoi alunni.

La testimonianza di un papà

"Per rimproverare i bambini la maestra era solita scagliare i portapenne o strapparli. A mia figlia è capitato di essere stata costretta ad andare in un bagno molto sporco, uno dei pochi agibili, perché non voleva utilizzare il bagno turco. I nostri figli erano spaventati. In due hanno dovuto cambiare scuola". Sono le parole del padre di una bimba che ha raccontato di avere segnalato i comportamenti "piuttosto originali" dell'insegnante, insieme ad altri quattro genitori, già a ottobre. "Una vice dirigente ci promise che la maestra non avrebbe più messo piede nella classe dei nostri bambini. Ma poi, a marzo, con la scusa della carenza di organico, è tornata".

Il ministro Salvini: "Votare subito la legge sulle telecamere"

"Subito la legge per salvare bimbi, anziani e disabili. La proposta della Lega per le telecamere obbligatorie nelle scuole e negli istituti che accolgono anziani e disabili deve essere una realtà. Mi auguro che il Parlamento la approvi nei prossimi giorni". Lo ha dichiarato il ministro degli Interni Matteo Salvini, dopo l'arresto della maestra per maltrattamenti.

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