Pernigotti chiude, firmato l’accordo per la cassa integrazione

Piemonte
Il tavolo al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tra governo, Pernigotti e sindacati (ANSA)

I cento dipendenti dello stabilimento di Novi Ligure, nell’Alessandrino, beneficeranno dell’ammortizzatore sociale da domani. L’accordo è stato siglato al ministero del Lavoro. L'azienda: "Già avviata esternalizzazione" 

Da domani inizia la cassa integrazione straordinaria per reindustrializzazione per i cento dipendenti dello stabilimento della Pernigotti di Novi Ligure, nell’Alessandrino. L’accordo è stato firmato all’incontro che si è tenuto al ministero del Lavoro, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, e per l’azienda, di proprietà del gruppo turco Toksov, erano presenti il direttore finanziario, il direttore risorse umane e gli advisor legali. Oltre alla cassa integrazione straordinaria, per i lavoratori dello stabilimento partirà anche un piano di politiche attive e entro fine marzo ci sarà un incontro per verificare l'avanzamento del piano. Intanto l'azienda, in un comunicato, ha fatto sapere che Pernigotti "ha già affidato a partner attivi sul territorio nazionale la produzione di alcune linee di prodotto, salvaguardando la qualità e l'attenzione per le materie prime che da sempre caratterizzano l'offerta Pernigotti" e ha confermato "la volontà di continuare a produrre, distribuire e commercializzare i propri prodotti dolciari attraverso accordi di terziarizzazione in Italia".

Le parole del segretario nazionale della Uila Uil

"Non era quello che auspicavamo ma è un risultato positivo perché abbiamo ottenuto la modifica della finalità della cassa che consente la reindustrializzazione del sito e l'attivazione delle politiche attive, che consente la rioccupazione dei lavoratori". È quanto ha affermato il segretario nazionale della Uila Uil, Pietro Pellegrini, al termine della riunione al ministero del Lavoro. "Il nostro impegno nei prossimi mesi sarà monitorare l'avanzamento del piano dell'advisor perché si realizzino tutte le condizioni e si possa garantire un futuro allo stabilimento e ai lavoratori di Novi Ligure", ha aggiunto Pellegrini.

Possibili investitori

Per la Pernigotti di Novi Ligure sono arrivate tre manifestazioni di interesse confermate e altri quattro possibili investitori sono in attesa di effettuare un sopralluogo. È quanto trapela dal tavolo al ministero del Lavoro che si è tenuto oggi. L'advisor Sernet avrebbe contattato 36 aziende. Tra quelle interessate, che chiedono riservatezza, ci sarebbe un'azienda italiana specializzata nella cioccolata che produce a marchio proprio e per conto terzi, con la quale è in corso uno scambio di informazioni. Ci sarebbe poi una cordata di investitori, alcuni dei quali del settore dolciario, e una cooperativa sociale. Tutti e tre questi progetti occuperebbero 30-50 lavoratori.

Proprietà non disponibile a cedere il marchio

La proprietà turca, Toksov, avrebbe ribadito di non essere disponibile a cedere il marchio e di non avere risorse per finanziare il ricollocamento dei lavoratori sul territorio. Ha manifestato invece la disponibilità ad affidare agli acquirenti dello stabilimento la produzione con contratti di fornitura a prezzi di mercato e a valutare riduzioni nel prezzo dell'immobile in base al numero di lavoratori riassunto. I prossimi passi prospettati dalla società, dopo l'accordo sulla cassa integrazione straordinaria, sarebbero la verifica degli incentivi alla reindustrializzazione e alle politiche attive, in collaborazione con la regione Piemonte, e la stesura del piano sociale. Intanto continuerebbero le visite dei potenziali investitori allo stabilimento, alle quali seguirebbe la verifica della loro solidità economico-finanziaria e la valutazione delle loro proposte.

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