Torino, No Tav: la Consulta deciderà sull'oltraggio agli agenti

Piemonte
Tribunale di Torino. Foto di archivio

L'avvocato difensore di una attivista No Tav ha sollevato dubbi sulla costituzionalità del reato di oltraggio a pubblico ufficiale 

Ci sono dubbi di costituzionalità sul reato di oltraggio a pubblico ufficiale: è quanto afferma il Tribunale di Torino. I giudici hanno interpellato la Consulta su richiesta dell'avvocato Claudio Novaro che nel processo assiste una attivista del centro sociale Askatasuna, simpatizzante No Tav, accusata di avere gridato "Dovete vergognarvi, siete delle bestie" ad agenti di polizia e carabinieri durante una manifestazione davanti al Palazzo di Giustizia il 27 luglio 2013.

I dubbi sulla costituzionalità del reato

Il nodo riguarda l'entità della pena massima prevista per l'oltraggio a pubblico ufficiale, fino a tre anni di reclusione, messa in rapporto a un reato simile, come l'oltraggio a un corpo politico o giudiziario, punibile con 6.000 euro di multa. Novaro ha affermato: "Ci sono dei dubbi sul rispetto del principio di ragionevolezza e proporzione della pena". L'oltraggio a un corpo politico amministrativo o giudiziario, dopo essere stato considerato a lungo un reato più grave del semplice oltraggio a pubblico ufficiale, dal 2006 è punito con una semplice multa. "Una disparità di trattamento - dichiara l'avvocato - che non trova giustificazioni".

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