Statuette del ‘700 rubate restano al parroco, ma processo è da rifare

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

La Cassazione ha annullato la sentenza di primo grado che dava ragione a un collezionista di Modena, il quale aveva acquistato in un mercatino gli angioletti Settecenteschi sottratti alla chiesa 

Restano per il momento in parrocchia gli angioletti Settecenteschi rubati tre anni fa in una piccola chiesa di Zonca di Borgomezzavalle in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Le statuette sono state recuperate lo scorso anno dai carabinieri. La decisione di lasciare gli angioletti in chiesa è stata presa dalla Cassazione, la quale ha annullato la sentenza di primo grado e disposto un nuovo giudizio sulla effettiva proprietà delle due statuette.

La vicenda

Un collezionista di Modena, che dopo il furto aveva acquistato gli oggetti di antiquariato in modo regolare in un mercatino, ha avuto ragione dal tribunale modenese, secondo cui la proprietà dell’opera d’arte era sua. Il parroco di Borgomezzavalle, don Luigi Tramonti, ha però presentato un ricorso. La vicenda giudiziaria sulla proprietà degli angioletti non si è ancora conclusa: dopo la sentenza della Cassazione ci sarà un nuovo processo per stabilire chi li debba custodire.

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