Sgomberato rifugio a Claviere: attivisti irrompono in chiesa a Susa

Piemonte
Foto di archivio (Getty Images)
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Il “Chez Jesus”, il locale di una parrocchia a Claviere, che dava accoglienza a chi cercava di passare la frontiera, è stato sgomberato mercoledì scorso dalle forze dell’ordine 

Un gruppo di attivisti no border è intervenuto oggi durante la messa in corso nella cattedrale di Susa, comune nel Torinese, per esprimere solidarietà a “Chez Jesus”, il locale di una parrocchia a Claviere, diventato un rifugio per i migranti in attesa di passare la frontiera e sgomberato mercoledì scorso dalle forze dell’ordine. “Siamo qua - è il testo di un intervento letto e distribuito in chiesa - perché il vescovo di Susa, Alfonso Badini Confalonieri, è responsabile. Chez Jesus era un rifugio per chiunque stesse passando la frontiera e per coloro che la combattono, un riparo per migliaia di uomini, donne e bambini che in questi mesi vi hanno trovato un pasto caldo, un letto, informazioni. Il prete di Claviere ci ha denunciato, il vescovo Confalonieri ha espresso la sua soddisfazione per l'operazione della polizia". Secondo gli attivisti, la prefettura ha preparato l'intervento insieme alla Chiesa, che si è poi "pulita la faccia" con l'apertura di un centro di accoglienza che però si trova a Oulx, 15 km di distanza dalla frontiera, “lontano dai sentieri che ogni notte vengono attraversati da tanti e tante che vogliono andare in Francia", e "in una struttura affittata ai salesiani" e "gestita da due associazioni legate alla chiesa". "Un bel circuito economico", aggiungono. "La solidarietà e la rabbia verso questo assurdo sistema che seleziona e uccide - è la conclusione - sono stati la nostra arma quotidiana e non sarà uno sgombero a farci cambiare idea". 

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