La privacy su FaceApp: ecco come tratta i dati personali degli utenti

Tecnologia
Il selfie di Fedez utilizzando FaceApp (Instagram)

L’app nata mel 2017 è diventata nuovamente virale ma sul web si discute dei termini poco chiari relativi alla gestione della privacy: le foto scelte dagli utenti vengono trasferite sui server di FaceApp per l’elaborazione 

FaceApp sta facendo divertire gli utenti di tutto il mondo, impegnati a pubblicare selfie che li ritraggono in versione anziana o più giovane. Nelle ultime ore, tuttavia, hanno fatto discutere i termini relativi alla gestione della privacy e dei dati personali da parte di Wireless Lab, startup russa che ha sviluppato l’app. In sostanza, il software invia ai propri server le foto scelte dagli utenti per la ‘trasformazione’ prima di restituirle nella versione definitiva nella quale viene applicato il filtro desiderato, una pratica che ha sollevato preoccupazione sui social network, sebbene sia utilizzata anche da altre applicazioni.

FaceApp, cosa accade alle foto caricate

Dopo il successo del 2017, FaceApp è tornata alla riscossa grazie ai miglioramenti che permettono ora di ottenere selfie ‘invecchiati’ o ‘ringiovaniti’ ancora più realistici e dettagliati. All’interno della politica sulla privacy di FaceApp non è tuttavia chiaro che per elaborare le versioni finali delle foto, applicando i filtri richiesti, l’app invia le immagini di partenza ai propri server, salvando e conservando i contenuti all’interno di centri dati. Contattata da TechCrunch, Wireless Lab ha spiegato che “la maggior parte delle immagini viene cancellata entro 48 ore dal caricamento”, spiegando che l’azienda memorizza le foto per questioni di “performance e traffico”. Inoltre, la compagnia specifica che nessuna informazione viene trasferita in Russia, com'era stato invece suggerito inizialmente.

Come cancellare i dati personali da FaceApp

Oltre al trasferimento e alla memorizzazione delle foto sui propri server, ha fatto discutere anche quanto emerso da un tweet pubblicato dall’avvocato Elizabeth Potts Weinstein, i termini relativi alla privacy dell’app spiegano in modo molto vago e astratto che FaceApp ha diritto di utilizzare le foto generate e nomi e username ad esse collegate per vari fini, compreso quello commerciale. Come specificato dallo stesso avvocato, le condizioni dell’app non rispetterebbero nemmeno lontanamente il regolamento europeo per la tutela dei dati personali (GDPR). In seguito a queste rivelazioni, Wireless Lab ha affermato a TechCrunch di non vendere i dati degli utenti a terze parti, spiegando inoltre che esiste una procedura per richiedere la cancellazione delle informazioni, seppur piuttosto complessa. Dalle impostazioni di FaceApp si deve accedere a ‘supporto’ e poi optare per ‘segnala bug’: qui sarà necessario indicare ‘privacy’ nell’oggetto del messaggio che verrà inviato all’azienda. 

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