VivaTech 2024, a Parigi le ultime innovazioni dell’intelligenza artificiale

NOW

Chiara Piotto, Parigi

Undicimila startup e grandi aziende tech presenti per l’ottava edizione del più grande salone dell’innovazione in Europa

Difficile sapere su cosa posare gli occhi dentro lo spazio VivaTech. Il salone richiama ogni anno a Parigi migliaia di startup e le principali aziende tech, oltre a investitori interessati a capire come si muove il vento dell’innovazione. Se c’è un tema su cui l’attenzione è massima, in questa ottava edizione, è l’intelligenza artificiale. A cominciare da quella generativa.

L’I.A. generativa francese 

Chatbot e non solo. “La questione oggi è come l’IA cambierà le nostre vite nel quotidiano, come utilizzarla in modo da creare valore, al di là del chiedere a un chatbot che tempo farà domani”, ci dice Guillaume Bour, Head of Entreprise di Mistral AI, che riusciamo a fermare qualche minuto. Impresa non facile: Mistral AI è stata fondata solo nel 2023 ma è rapidamente diventata un unicorno, oggi punta di diamante della missione annunciata dal presidente Macron di “guidare il settore dell’intelligenza artificiale in Europa, portandolo al livello degli Stati Uniti e della Cina”. Missione per cui sarà necessario investire cinque miliardi all’anno per cinque anni, secondo un report stilato da un comitato incaricato dal Governo francese. Non solo: serviranno partner strategici, come gli Emirati Arabi Uniti con cui Parigi ha stilato un accordo di collaborazione nel campo dello sviluppo dell’I.A.. Una novità annunciata all’alba del VivaTech, davanti ai leader delle imprese del settore riuniti all’Eliseo per discutere con Macron. Tra loro anche Mistral AI ovviamente.

Mistral AI: “L’I.A. in open source”

La competizione con OpenAI e gli altri grandi attori internazionali dell’I.A. generativa è forte, ma Mistral AI non sta avendo problemi a trovare investitori per portare avanti i costosi lavori per creare nuovi modelli: “Sviluppare delle imprese dell’I.A. nel nostro continente è fondamentale per mantenere una sovranità europea. Ciò che ci rende unici è il fatto che realizziamo dei modelli di I.A. generativa che sono allo stesso tempo tra i migliori al mondo e improntati all’open source, perché i nostri primi modelli sono stati messi sul mercato in open source e quindi a disposizione liberamente dell’intera comunità globale di sviluppatori. Oggi tutti possono imparare quello che facciamo e far parte di questa novità, per esempio utilizzando il nostro chatbot Le Chat”. 

Non solo chatbot

Ma a VivaTech l’I.A. prende migliaia di forme. Quella di un casco che consente di comunicare e muoversi a chi non può farlo (Cognixion), di sensori che permettono ai non vedenti di udire la descrizione dell’ambiente intorno a loro in tempo reale (Biped), di un software che analizza le biopsie per rilevare nel 99,90% dei casi un tumore in modo più rapido e sicuro rispetto ai metodi tradizionali (Primaa). Ci sono poi le partite a biliardino con commentatore sportivo AI Generated, le chat per imparare l’arte discutendone direttamente con personaggi storici come Van Gogh, i sistemi di allenamento intelligente validi per quasi tutti gli sport.

La bioprint del futuro 

Anche la bellezza ha un ampio spazio nel cuore del VivaTech. Da L’Oréal ci colpisce una stampante 3D rosa, che sembra produrre qualcosa di insolito. Non oggetti in plastica, ma pelle umana. Tessuti sviluppati a partire da cellule, recuperate in ospedali e altri centri convenzionati, su cui portare avanti le analisi dei prodotti evitando di testarli sugli animali. La tecnologia è stata sviluppata dal gruppo di cosmetica francese già trent’anni fa, ma è con la stampa 3D (bioprint) che raggiunge un maggiore livello di efficienza. “Siamo stati pionieri in questa tecnologia, 30 anni fa quando L’Oréal acquisì Episkin nessuno aveva ancora fatto nulla di simile. Oggi condividiamo questa tecnologia con competitor, imprese sanitarie e università, con l’interesse che si diffonda e faccia progredire il settore”, ci dice Guive Balooch, Head of Augmented Beauty & Open Innovation di L'Oréal. Per rimanere competitiva e anticipare le tendenze l’azienda investe molto nell’elettronica e nell’intelligenza artificiale. Ne è nato, per empio, l’AI beauty Assistant: una app che offre un aiuto personalizzato in materia di trucco e cura personale, che sarà disponibile in Europa a partire da marzo 2025. 

Le frontiere del Beauty Tech 

Restiamo nella parte del Salone dedicata al beauty tech, sperimentando alcune attività proposte dal colosso francese LVMH. La realtà aumentata di Loro Piana e Tiffany, per esempio, consente di indossare abiti e pietre brillanti digitalmente, con un livello di realismo e un’immediatezza davvero impressionanti. O ancora, si può fare shopping visualizzando lo spazio occupato dai prodotti nella propria valigia. E infine rendere i profumi un viaggio a 360gradi, “visualizzando” le fragranze attraverso un visore di realtà virtuale.

Tecnologia: I più letti