Viaggio nei metodi di pagamento digitali in Asia

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Damiano Crognali

Viaggiare in Asia significa anche immergersi in un mondo di pagamenti diversi da quelli a cui siamo abituati in Europa

In Cina non si paga poggiando la carta di credito sul Pos e spesso non si può fare coi contanti, anche perché trovare una banca che accetti i sistemi Mastercard e Visa, i più comuni in Occidente, è difficile. Invece quasi tutte le transazioni vengono effettuate scansionando un codice QR Code tramite la fotocamera dello smartphone. Si usa sia per pagamenti che per ricevere denaro. 

Cina, WeChat e Alipay

Due sono le app più usate: WeChat, che non è solo un'app di messaggistica alla Whatsapp: permette sopratutto i pagamenti, persino per un panino in un remoto villaggio di montagna. L'altra è Alipay, che integra i pagamenti con altre funzioni quotidiane come chiamare il taxi, la biglietteria dei treni che collegano il paese, i servizi di bike sharing. Oltre il 90% dei cinesi utilizza questi due servizi. E nelle Chinatown di tutto il mondo, inclusa via Paolo Sarpi a Milano, questi sistemi stanno diventando comuni.

La situazione nelle Filippine

Un tendenza che si nota anche altrove in Asia. Se avete deciso di passare le vacanze al caldo nelle Filippine, l'uso delle carte di credito qui è spesso limitato a resort e centri commerciali. Bisogna fare scorta di contanti, oppure prendere una sim card filippina, che si acquista nei supermercati, scaricare una tra Gcash, oppure Maya, sono app che si integrano con il proprio servizio di pagamento, e poi esattamente come in Cina, si paga o ci si scambia soldi usando il QR Code. Mynt la società di transazioni digitali, proprietaria dell'app GCash, e Maya, che dal 2022 è più di app, ma una sorta di Banca che offre una gamma di servizi finanziari, tra cui conti di risparmio, prestiti, investimenti, e altro ancora, tutto online, sono anche i nomi più prominenti nel panorama tecnologico delle Filippine e gli unici unicorni tecnologici del Paese, quelle startup con un valore di un miliardo di dollari.

Tra Vietnam e Indonesia

Ma anche le app che servono per facilitare i trasporti, come Grab, la più diffusa in Asia per chiamare un mezzo, macchina o moto-taxi, o Gojek che offre gli stessi servizi in Indonesia, servono anche per i pagamenti nei locali o nei negozi, usate qui al posto di carte di credito, Apple o Google Pay. E non sono le uniche innovazioni che catturano l'attenzione di un italiano in Asia. In paesi come il Vietnam, assistiamo a una crescente adozione del ritiro di contanti in modalità "cardless": significa che qui si preleva il contante presso gli sportelli, indipendentemente dalla banca di appartenenza, senza necessità della carta, ma tramite l'app mobile sul proprio smartphone, con un codice QR Code: un sistema non solo comodo ma che pare essere più sicuro perchè riduce i rischi associati all'uso fisico della carta, come il furto o la clonazione.

 

Queste innovazioni che testimoniano una rapida evoluzione dei sistemi di pagamento in Asia non solo semplificano le transazioni quotidiane ma aprono anche nuove prospettive sul futuro dei pagamenti anche per noi, in Italia.

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