Senso: ecco come diamo nuova vita agli iPhone usati

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Daniele Semeraro

La società è una delle aziende leader nel settore degli smartphone con la Mela ricondizionati. Abbiamo incontrato il giovane fondatore Gianmaria Monteleone: “La nostra sfida? Diventare il riferimento europeo per gli iPhone ricondizionati”

160mila dispositivi ricondizionati e salvati dal trasformarsi in rifiuto elettronico, circa 130mila clienti in tutta Europa e 16 paesi serviti. Sono i numeri di Senso, una delle aziende europee leader nel settore degli iPhone ricondizionati. Senso, ci spiega il giovane fondatore e amministratore delegato Gianmaria Monteleone, utilizza tecnologie proprietarie, robotica, algoritmi di intelligenza artificiale e tecniche di ricondizionamento che si contraddistinguono per l’impegno verso l’ambiente e la riduzione di sprechi ed emissioni. “La nostra sfida è quella di diventare il riferimento europeo per gli iPhone ricondizionati, la nostra mission è rendere il mondo un posto migliore attraverso il ricondizionamento di tutti quei dispositivi che altrimenti diventerebbero rifiuti elettronici”. 

Che cos’è Senso

L’azienda è stata fondata a Milano nel 2019. Appartenente alla venture company Younitestars, ci spiegano che ha chiuso lo scorso anno quadruplicando il proprio fatturato rispetto al 2020 e raggiungendo quota 20 milioni di ricavi (+300%), con un nuovo ambizioso obiettivo: arrivare a 270 milioni di fatturato. Senso da poco è diventata anche uno dei principali sostenitori dell’associazione non profit PC4U che aiuta gli studenti donando dispositivi per la didattica a distanza. L’azienda non lavora solo con i consumatori finali ma anche con le aziende, offrendo la possibilità di mettere in circolarità i parchi tecnologici, ritirare telefoni usati, proporre soluzioni green o campagne d’acquisto di tecnologia sostenibile ai dipedenti.

Le tecnologie messe in campo

Su ogni iPhone usato Senso effettua un test iniziale, sostituisce tutte le componenti usurate o non perfettamente performanti e, prima di rimetterlo sul mercato, effettua un altro test di fine lavorazione; inoltre garantisce tra i 12 e i 24 mesi che il prodotto sia perfettamente efficiente e funzionante al pari di uno nuovo. L’azienda attraverso l’intelligenza artificiale e a software di ultima generazione mira a ottimizzare i tempi di lavoro, la gestione dei flussi operativi e il customer care riducendo allo stesso tempo al minimo il margine di errore. La stessa intelligenza artificiale consente a Senso di trasformarsi in un vero e proprio e-commerce in grado di rispondere alle esigenze dei clienti a prescindere dalla lingua o dalla piattaforma scelta. “Per certi versi - spiega ancora il fondatore - ci sono delle analisi e dei numeri che dimostrano come spesso il ricondizionato, se lavorato bene e da persone competenti, presenti un livello di difetto addirittura inferiore al nuovo, perché appunto ci sono procedure e fasi di test anche sotto stress per verificare che le componenti lavorino come prima”. Su Senso è possibile acquistare prodotti fino a cinque anni indietro a prezzi molto vantaggiosi. “Il nostro modello di punta come primo prezzo è l’iPhone X, un prodotto che ha alcuni anni alle spalle ma che nel momento in cui viene venduto con una batteria nuova e le componenti difettose sostituite può avere anche una vita di tre-quattro anni”. E uno smartphone che all’origine costava tra i 1.200 e i 1.400 euro viene venduto tra i 250 e i 350 euro.

Il lato green di Senso

L’azienda ha anche un interessante vocazione ambientale, proprio perché ricondiziona iPhone e quindi evita che vengano dispersi nell’ambiente. Inoltre, durante la lavorazione vengono eliminate carta e plastica, per il packaging vengono utilizzati materiali riciclati, le spedizioni sono carbon-free e vengono sostenute numerose iniziative tra cui quella di piantare un albero al giorno e progetti di sostenibilità per la pulizia di mari e coste.

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