Gran Turismo, l'intelligenza artificiale di Sophy batte i migliori piloti

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Giovanni Mirenna

I piloti di Gran Turismo avranno un avversario in più da battere. E che avversario, se il pilota è costruito con l'intelligenza artificiale. Si chiama GT Sophy, ed è il risultato del lavoro di Sony AI, Polyphony Digital e Sony Interactive Entertainment pubblicato su Nature

Sony ha creato un pilota virtuale capace di battere i migliori driver al mondo di Gran Turismo. La sfida è avvenuta su tre gran premi diversi. Se nel primo i veri piloti hanno avuto la meglio, dal secondo in poi dopo alcuni aggiustamenti GT Sophy ha conquistato sempre la vittoria.

Duro addestramento

GT Sophy è stata addestrata per padroneggiare le competenze di guida, necessarie a competere con i piloti che dominano i campionati mondiali.

Controllo dell’auto da corsa: profonda comprensione delle dinamiche dell’auto, delle traiettorie e delle manovre di precisione, per superare i circuiti più impegnativi.

Tattiche di gara: capacità di prendere decisioni immediate di fronte a situazioni di gara in rapida evoluzione. GT Sophy ha dimostrato grande padronanza delle tattiche, tra cui diversi tipi di sorpasso e alcune manovre difensive.

Etichetta di corsa: aspetto fondamentale per il fair play. GT Sophy si è dovuta adeguare alle regole della sportività, molto sofisticate ma non troppo definite, per rispettare le corsie degli altri piloti e non causare urti.

A cosa serve Sophy

Oltre a costituire una svolta dal punto di vista tecnico, la collaborazione tra PDI, studio che sviluppa titoli per PlayStation Studios, e Sony AI, team di sviluppo dell’intelligenza artificiale, è la dimostrazione di come l’intelligenza artificiale possa regalare ai giocatori nuove esperienze di gioco. Sony AI e PDI valuteranno come integrare GT Sophy negli episodi futuri della serie Gran Turismo.

"Uno sviluppo significativo nell'IA"

Hiroaki Kitano, CEO di Sony AI, spiega: “Gran Turismo Sophy rappresenta uno sviluppo significativo nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Non nasce semplicemente per essere migliore dei giocatori in carne e ossa, ma per essere un avversario in grado di affinare le tecniche dei piloti e stimolarne la creatività. Siamo convinti che questa grande innovazione possa aprire le porte a nuove opportunità non solo per la comunità dei giocatori, ma anche in ambiti quali corse autonome, guida autonoma, controllo e robotica ad alta velocità”.

La copertina di Nature dove è stato pubblicato lo studio

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