Un insieme di algoritmi in grado di supportare i chirurghi ortopedici, fornendo loro una diagnosi automatizzata, le indicazioni al trattamento e dispositivi medici realizzati su misura grazie alla stampa 3D. Non è un futuro lontano: si tratta di e-Lisa, il progetto dell’omonima start-up napoletana che promette di rivoluzionare il mondo dell’ortopedia
Si chiama e-Lisa e sta per e-Learning Interactive Surgeon Assistant, un insieme di algoritmi in grado di fornire ai chirurghi una diagnosi automatizzata delle fratture e la relativa indicazione al trattamento. È il progetto di punta dell’omonima startup nata nel 2016 a Napoli e che opera nell’ambito dell’ortopedia e della traumatologia, frutto dell’incontro tra il dott. Fabrizio Fiorentino, esperto di digital transformation, il prof. Raffaele Russo, chirurgo ortopedico e traumatologico, e l’ingegnere Livia Pietroluongo, esperta nella realizzazione di modelli matematici. “Fare startup al sud non è facile, e in particolare fare una startup biotech non lo è. Perché ha un tempo di lavorazione più lungo”, spiega il dot. Fiorentino. A febbraio è arrivato anche il brevetto per il sistema, che si avvale della collaborazione con l’Università Federico II di Napoli – in particolare con Icaros (Interdepartmental Center for Advances in Robotic Surgery) e Prisca Lab (Projects of Intelligent Robotics and Advanced Cognitive Systems) e del supporto del gruppo Pineta Grande Hospital di Castel Volturno
Come funziona e-Lisa
“Oggi se riceviamo una tac il nostro sistema riesce a dirci in pochi minuti quanto è grave una frattura e ci suggerisce gli strumenti più adatti per trattarla. Ad esempio, indica al chirurgo la dimensione delle viti, degli strumenti protesici più adatti”. e-LISA interviene soprattutto negli interventi molto complessi, come ricostruzioni ossee, trapianti o impianti di protesi, per i quali prevede anche la realizzazione di dispositivi medici su misura, biocompatibili, modellati e poi stampati in 3D.
“Questo dispositivo ci viene richiesto dai chirurghi per effettuare dei tagli o delle forature in maniera estremamente accurata e precisa. Il chirurgo fino a ieri andava a mano libera, cosa che ovviamente lo esponeva a dei rischi. Oggi, invece, pianificando l’intervento e avendo un dispositivo custom-made per quel determinato paziente, si ottiene un livello di accuratezza maggiore e ovviamente a beneficiarne sono i pazienti”.
Con e-Lisa minor pressione sugli ospedali
Oltre a incidere sull’esito dell’intervento, e-Lisa contribuisce anche ad alleggerire la pressione sugli ospedali, un aspetto fondamentale come abbiamo imparato in questo anno e mezzo di pandemia. È il sistema stesso, una volta inserita la tac, a suggerire come va operata la fattura. E questo permette ai chirurghi di capire se vada trattata chirurgicamente o se vada fatto un trattamento conservativo.
“A noi capitano proprio i casi negativi di questi interventi, dove magari si poteva anche non operare, casi che vengono operati a volte male”, precisa il dott. Fiorentino. Come è accaduto a un’anziana signora che, dopo essere scivolata in vacanza a Cuba ed essersi fratturata l’omero, ha subito lì l’intervento. “Quando la signora è rientrata in Italia e ha deciso di operarsi, noi abbiamo trovato una situazione complessa. Abbiamo realizzato una guida chirurgica per poter effettuare un impianto di protesi della spalla e la signora ha riacquisito la quasi totale mobilità del braccio. Quando è venuta da noi, non riusciva a fare quasi nessun tipo di movimento, aveva un tutore che le bloccava il braccio. Dopo l’intervento, invece, è riuscita a fare tutto il movimento. Ci siamo emozionati molto, è venuta qua, nel nostro studio, e in lacrime ci ha definito i suoi angeli perché siamo riusciti a ridarle una condizione di vita normale”.
Ma non solo: “L’altro intervento fatto al Rizzoli di Bologna – racconta – ha riguardato un ragazzo molto giovane con una gravissima deformità del braccio. Anche lì, grazie alla realizzazione di due guide chirurgiche realizzate su misura, siamo riusciti a risolvere la deformità e a far ottenere al paziente un’angolazione del gomito non più patologica”.
La stampa 3D
e-Lisa ha sviluppato un servizio di preparazione operatoria che per i casi più complessi prevede anche la realizzazione di un dispositivo medico su misura, modellato e poi stampato in 3D, attraverso delle tecnologie che permettono la realizzazione di un dispositivo biocompatibile. In particolare, ci viene richiesto dai chirurghi per effettuare dei tagli o delle forature in maniera estremamente accurata e precisa. Senza questi dispositivi il chirurgo fino a ieri andava a mano libera, cosa che ovviamente lo esponeva a dei rischi. Invece oggi pianificando l’intervento e avendo un dispositivo custom-made per quel determinato paziente, si ottiene un livello di accuratezza maggiore e ovviamente a beneficiarne sono i pazienti.