Il mondo del libro digitale è cresciuto sia in termini di mercato che in termini di domanda di prestito nelle biblioteche pubbliche. I numeri del fenomeno
È successo gradualmente, mentre la voglia di canti sui balconi lasciava spazio a quella di silenzio e l’energia per le pizze fatte in casa iniziava a fare posto a un’annoiata stanchezza. È successo, probabilmente, quando un Dpcm dopo l’altro abbiamo capito che la condizione di lockdown non era un passaggio temporaneo, ma avrebbe fatto parte a lungo del nostro quotidiano. E a questa nuova normalità toccava adeguarsi mentre restavano chiusi teatri, cinema, musei. Come pure le biblioteche e, almeno nei primi lockdown, anche i negozi di libri. È così che la curva di domanda di ebook ha cominciato a salire, sempre di più: il valore del mercato dei libri digitali è cresciuto del 37% negli ultimi 12 mesi, secondo i dati resi noti da Aie (Associazione Italiana Editori) a gennaio 2021.
Il boom di ebook a prestito in biblioteca
Se a un certo punto i negozi di libri sono stati finalmente fatti rientrare in quelli essenziali e dunque riaperti, le biblioteche - come molti luoghi pubblici potenziale punto di aggregazione, e dunque di eventuale contagio - sono rimaste aperte solo per il ritiro e la consegna allo sportello. Questo elemento ha favorito la crescita della domanda di ebook anche nel mondo dell’offerta pubblica in prestito: Giulio Blasi, Ceo di Horizons Unlimited, la società che gestisce MLOL (Media Library OnLine), la più grande piattaforma di servizi digitale per le biblioteche italiane, spiega che c’è stato “un primo picco di richieste tra marzo e aprile (2020, ndr), poi si è stabilizzato un numero che è circa il 100% in più rispetto all’anno precedente, e questo è anche il dato delle richieste di oggi”. Lo si può definire un boom a tutti gli effetti, visto che, osserva ancora Blasi, “normalmente la crescita anno su anno è attorno al 15, massimo 20%, quindi è come se avessimo bruciato cinque anni di crescita in un colpo solo”.
La scoperta delle biblioteche digitali
A guardare bene dentro i dati emerge che non si tratta dello stesso numero di utenti che ha letto il doppio di ebook, ma che a crescere è stato il numero di utenti che usano ebook. C’è stata cioè una conversione di una parte dei clienti delle biblioteche, che è passata - o è stata in qualche modo costretta a farlo - dalla lettura su carta a quella su schermo. E questo anche se, fa notare Giulio Blasi, “sappiamo che i lettori forti sono ‘bimodali’, cioè leggono abbastanza indifferentemente su carta e su digitale, ma hanno un forte radicamento nell’uso fisico della biblioteca, anche perché l’offerta di libri fisici, come catalogo, come numero di titoli, è superiore a quella digitale”. Quello che è successo durante il lockdown è che molti fruitori abituali delle biblioteche hanno scoperto, in sostanza, che queste hanno anche una loro “versione digitale” che permetteva loro di prendere a prestito un ebook mentre si è già a letto la sera.
L’offerta e le risorse per soddisfare la domanda
Ma le biblioteche italiane sono pronte a soddisfare questa domanda? Secondo Blasi “lo sono in termini tecnologici, probabilmente hanno un problema dal punto di vista della gestione delle risorse economiche. Le biblioteche italiane sono in generale finanziate male, e questo riguarda sia il digitale sia la carta”. Ognuno si organizza come può, “sicuramente l’aumento di crescita improvviso del digitale pone alle biblioteche un problema di budget e di decisione di allocazione delle risorse”, osserva Blasi. Proprio con l’obiettivo di dare una mano in questo senso, vista l’importanza che le risorse digitali delle biblioteche hanno assunto in tempi di pandemia, nasce la raccolta fondi lanciata da CSBNO (Consorzio Società Biblioteche Network Operativo), circuito bibliotecario di cui fanno parte 32 comuni dell’area del nord-ovest milanese: un crowdfunding che servirà alle biblioteche pubbliche di quell’area d’Italia proprio per acquistare nuovi ebook ed ampliare così i titoli in catalogo. La raccolta fondi è iniziata da poco e al momento in cui scriviamo sono stati appena superati i 6mila euro: un piccolo progetto locale che, però, potrebbe fare da apripista anche altrove.