A Torino la cerimonia finale della competizione nazionale per licei scientifici ideata da DiaSorin che punta a premiare la passione degli studenti italiani per la scienza
Innovazione è stata la parola chiave della quarta edizione del Mad for Science di quest’anno, il Concorso nazionale per licei scientifici ideato da DiaSorin con l’obiettivo di alimentare e premiare la passione degli studenti italiani per la scienza.
All’Auditorium Vivaldi di Torino una finale 2020 innovativa nella formula, metà in presenza, metà in videoconferenza a causa della pandemia. Negli 8 progetti finalisti, ispirati quest’anno ai Goal 2, 3 e 6 dell’Agenda Onu 2030. Nell’approccio di tutti: team, giuria, pubblico Social che ha seguito tutto l’evento in diretta sulla Pagina Facebook.
Il progetto vincitore
A vincere il primo premio in palio – 75mila euro per implementare il biolaboratorio scolastico – è stato il team dell’Istituto Filippo Buonarroti di Pisa grazie al progetto che studia la possibilità di migliorare le proprietà nutrizionali dell’enjera, alimento di largo impiego nei paesi del Corno d’Africa, grazie all’alga spirulina. Un progetto originale, innovativo, realizzabile, considerato il migliore dalla Giuria presieduta da Francesca Pasinelli, direttore generale della Fondazione Telethon e composta dal giornalista e scrittore Mario Calabresi, dalla biologa e giornalista scientifica Barbara Gallavotti, dal professore ordinario di Urologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano Andrea Salonia e dai rettori dell’Università Bocconi di Milano Gianmario Verona e del Politecnico Ferruccio Resta.
Gioia e impegno
Incontenibile la gioia dei cinque studenti del team di Pisa, capitanati dalla professoressa Barbara Cei, nel momento dell’annuncio della loro vittoria. Seppure rispettando le distanze imposte dalle misure di contenimento della pandemia, salti e braccia alzate per festeggiare un traguardo sognato per quasi un anno! Se le motivazioni che li hanno portati al primo posto del podio sono state eccellenti – annunciate dall’economista Gianmario Verona dal tavolo della prestigiosa Giuria 2020 – è stato il giornalista Mario Calabresi a punzecchiarli per un modo di comunicare che deve essere migliorato, perché la scienza va divulgata con le parole che merita. Il problema affrontato dal Liceo di Pisa nel progetto vincitore è quello della fame nel mondo e della povertà. Obiettivo: migliorare l’enjera – alimento preparato con la farina di teff usata dalle popolazioni del Corno d’Africa – attraverso l’uso dell’alga spirulina, che cresce in clima tropicali ed è ricca di proteine. Un’ispirazione arrivata da un ex collega della prof, la cui moglie è etiope.
Gli altri progetti innovativi
Irrefrenabile anche la soddisfazione del secondo liceo classificato, il Leonardo da Vinci di Trento, che ha vinto un premio di 37,5 mila euro grazie a un progetto che analizza dal punto di vista molecolare le relazioni tra i microrganismi del suolo e le piante di mirtillo in coltivazioni biologiche, intensive e in condizioni di crescita spontanea.
Al Liceo Failla Tedaldi di Castelbuono, con il progetto che sviluppa modelli di impianti di depurazione delle acque per la gestione sostenibile di questa risorsa in contesti rurali e cittadini, negli edifici pubblici e privati, è stato assegnato il Premio Ambiente: 12,5 mila euro per aver saputo sviluppare le proposte laboratoriali con maggior impatto per la salvaguardia dell’ecosistema.
Ai Licei Enrico Fermi di Aversa, Italo Calvino di Genova, Filippo Lussana di Bergamo, Laurana-Baldi di Urbino e Giovanni Battista Ferrari di Este 10mila euro ciascuno. Il riconoscimento dell’importante lavoro di qualità che sono riusciti a portare a termine nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia da COVID-19.
“La cosa straordinaria ed emozionante di questo progetto è che permette ogni anno agli studenti liceali italiani di vivere in prima persona, talvolta a soli quindici o sedici anni, l’esperienza di fare ricerca e vestire i panni di un team di ricercatori, affrontandone le numerose sfide", ha commentato la presidente di Giuria Francesca Pasinelli. “Questi ragazzi hanno dimostrato di saper lavorare in squadra grazie all’importantissima guida dei propri professori, riuscendo a definire un progetto sperimentale che li ha portati a vincere un finanziamento del quale beneficeranno tutti gli studenti del loro Istituto oggi e negli anni a venire”. Attivissimo durante tutta la Challenge di Torino il pubblico Social che non ha smesso un minuto di sostenere e commentare le presentazioni degli otto team arrivati in finale dopo una lunga e attenta selezione.
Progetti di qualità
Entusiasta della qualità dei progetti e della motivazione dei ragazzi in gara Carlo Rosa, CEO di DiaSorin, multinazionale italiana leader nelle biotecnologie e nella diagnostica molecolare. È stata sua - e ogni volta racconta di come sia nata in famiglia - l’idea di realizzare un Concorso nazionale dedicato a tutti quegli studenti che amano la scienza e che per coltivare la passione per le materie scientifiche hanno bisogno di biolaboratori scolastici all’avanguardia.
La Fondazione DiaSorin
Il successo delle quattro edizioni del Mad for Science ha portato, quest’anno, alla nascita della Fondazione DiaSorin, che d’ora in avanti prenderà sotto la sua regia tutte le attività delle prossime edizioni del concorso. “Il successo del progetto Mad for Science, l’entusiasmo dei tanti studenti e insegnanti di scienze che hanno partecipato alle 4 edizioni del progetto e la consapevolezza dell’importanza di investire nel talento, nei giovani e nella scuola, ci hanno spinti a costituire la Fondazione DiaSorin, sotto la cui egida si svolgeranno le prossime edizioni del Concorso, affiancate da ulteriori nuovi progetti”, ha ricordato Rosa. “L’obiettivo rimane quello di alimentare la passione per la scienza e far cogliere ai giovani le grandi opportunità che questa offre, anche per il loro futuro professionale”. La Fondazione DiaSorin sarà presieduta da Francesca Pasinelli che ha annunciato come “opererà ispirando e sostenendo i giovani talenti nell’ambito scientifico e tecnologico, favorendo la collaborazione tra Scienza e Scuola in relazione all’insegnamento delle discipline STEM e promuovendo il valore della scienza nella società”.
La prossima edizione
Assegnati i premi 2020, ora la domanda è: di chi sarà la prossima idea capace di cambiare il mondo? Stabiliti i temi dell’edizione 2021 – gli SDG 9, 11 e 12 dell’Agenda Onu 2030 per la sostenibilità – saranno innovazione, economia circolare, rigenerazione e ambiente gli ambiti sui quali i licei che vorranno partecipare dovranno concentrarsi. Un’occasione per diventare protagonisti del nostro domani.