Podcast, in Italia un fenomeno sempre più in crescita

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Damiano Crognali

In Italia il fenomeno sta registrando picchi di interesse con una crescita a tre cifre: nel 2019 si è arrivati a 160mila ascolti quotidiani con 12 milioni di fruitori nell'ultimo anno 

Il podcast è nato nel lontano 2004 dalla crasi delle parole iPod e Broadcast, per indicare un nuovo modo di fruire i contenuti che non fosse quello della visualizzazione sullo schermo oppure della lettura, bensì quello dell’ascolto, mentre magari si fa altro, come ad esempio le faccende domestiche. Ma solo di recente il fenomeno ha avuto una esplosione di offerta, legata al boom degli smartphone prima e poi allo user-generated-content, ossia la produzione e pubblicazione di podcast da parte degli utenti, un impulso questo che è stato dato sopratutto da Spotify, che ha reso disponibili tantissimi contenuti podcast in modo gratuito e ha contribuito all’allargamento del mercato anche in Italia, dove oggi il fenomeno sebbene ancora di nicchia, ha avuto una crescita di oltre il 200% nell’ascolto.

Un nuovo modo di raccontare

Lo slancio è arrivato dalle inchieste giornalistiche in audio di Pablo Trincia, che per primo ha puntato in Italia a fare un lavoro editoriale che partisse da uno script e attraverso l’uso del sound design ha raccontato in modo nuovo le storie. Il problema è che da una parte gli autori pensano che mettersi un microfono davanti alla bocca significa fare un podcast e dall’altra non credono ancora nelle opportunità date dal suono per creare dei prodotti editoriali originali. E fanno male perché sono sempre di più utenti che sostituiscono la radio o la televisione o la musica, scegliendo un podcast, sia per rilassarsi o prima di andare a dormire, oppure quando si va a scuola o a lavoro o durante i viaggi, e anche durante gli allenamenti.

Dodici milioni di fruitori in Italia

Secondo una analisi di Voxnest, società attiva nell’ambito podcast, in Italia a fine 2019 si è arrivati a 160.000 ascolti quotidiani e secondo altri dati di Nielsen per Audible sono stati circa 12 milioni i fruitori nell’ultimo anno, e in costante aumento sopratutto nella fascia di età compresa tra i 18 e i 40 anni, con un buon livello di istruzione. Tanto che Google ha anche messo i podcast nei risultati di ricerca online. In Italia servizi in abbonamento mensile come Storytel e Audible, nate per la diffusione di audiolibri, si stanno specializzando sempre di più nella diffusione e produzione di podcast. Per il 2020 le previsioni parlano di una ulteriore crescita, grazie all’aumento della pubblicità nel settore, perché a fronte di investimenti di gran lunga inferiori che altrove, secondo l’ultimo report del giornale online Business Insider America la maggior parte degli ascoltatori di podcast completa tutti gli episodi che inizia e sopratutto non salta gli annunci pubblicitari.

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