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Bitcoin, il crollo del valore spinge molte aziende ai licenziamenti

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Immagine di archivio (Getty Images)
I titoli di Sky TG24 delle 17 del 13/12
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01:03 min

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, le compagnie del settore starebbero tagliando parte del personale in risposta al calo del valore della criptovaluta 

Il periodo d’oro del Bitcoin è ormai passato e il forte crollo in atto da qualche mese a questa parte sta costringendo diverse aziende del settore a mettersi ai ripari, licenziando parte del personale. Il valore del Bitcoin è sceso dell’80% rispetto al picco raggiunto alla fine del 2017, un calo che ha riguardato più in generale tutto il settore delle criptovalute che è ora in crisi. Il momento buio è stato descritto in un articolo del Wall Street Journal, che sottolinea proprio come siano i lavoratori a fare le spese di questa situazione.

Bitcoin crollato in meno di un anno

Tagli alla forza lavoro per rimediare a una crisi che nemmeno un anno fa sembrava totalmente inaspettata. Nel dicembre 2017, infatti, il Bitcoin raggiungeva un valore che sfiorava circa 20.000 dollari, chiamando così sempre più persone a investire nel settore. Secondo gli esperti, i minori volumi di scambio registrati nei mesi successivi avrebbero poi portato a una conseguente perdita di valore della criptovaluta, a causa della perdita di interesse da parte degli speculatori. Da qui, in pochi mesi, un crollo pari a circa l’80% della moneta digitale, scesa di recente sotto i 4.000 euro.

Wsj: aziende costrette ai licenziamenti

La depressione repentina ha portato l’intero mercato delle criptovalute a toccare i 111 miliardi di dollari, l’87% in meno rispetto agli 827 miliardi fatti registrare nel 2017. Un campanello d’allarme per investitori e aziende, costrette a chiudere o, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, a licenziare i propri lavoratori. È il caso ad esempio di ConsenSys, una delle principali aziende del settore che ha tagliato il 13% del personale, o di Steemit, compagnia attiva nel campo del blockchain che la scorsa settimana ha lasciato a casa il 70% dei propri dipendenti. 

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