Il co-founder di Google è il principale azionista delle due più importanti realtà che sviluppano mezzi elettrici aerei. Ma alcune sue mosse destano perplessità
Larry Page, co-fondatore di Google, non smette di stupire e, stando alle ultime notizie provenienti dagli Stati Uniti, il suo nuovo obiettivo sono le macchine volanti.
No, non stiamo parlando dei droni, oramai regolarmente in commercio e su cui la tecnologia sta già approntando continui miglioramenti, bensì di veri e propri veicoli volti al trasporto delle persone che, a quanto pare, a Palo Alto sono già realtà.
Proprio così, perché Larry Page ha già messo le mani su tre importanti progetti nel campo degli eVTOL (Electric Vertical Takeoff and Landing): ha iniziato con Cora, un taxi volante biposto, aggiungendo poi Flyer, un’imbarcazione volante ultraleggera e, notizia carpita e diffusa dal sito The Verge, per ultimo The Opener, appena rivelato al mercato dall’omonima start-up.
Il giallo sulla doppia proprietà
Se già le notizie sugli eVTOL lasciano spazio alle incognite e all’immaginazione, ancor più fitto è l’alone di mistero che circonda le mosse di Page.
Partiamo col dire che Opener, nel suo primo comunicato di lancio, non ha minimamente fatto cenno alla presenza del co-founder di Google fra i principali stakeholders, salvo poi diffondere una pronta rettifica quando i siti del settore hanno ricostruito facilmente i movimenti di Page, riconducendoli a un evidente interesse nei confronti della nuova realtà dei veicoli volanti.
Maggiori perplessità desta, poi, l’accesa rivalità fra gli sviluppatori di Cora, Flyer e Opener.
I primi due velivoli sono sviluppati entrambi da Kitty Hawk, azienda con sede, nemmeno a dirlo, a Palo Alto. Anche Opener, tuttavia, registra un centro di sviluppo nello stesso luogo, proprio a pochi isolati di distanza.
Che le due realtà tecnologiche condividano, quindi, un piano strategico complementare, passandosi brevetti e risorse umane? Assolutamente no.
Opener e Kitty Hawk sono a tutti gli effetti concorrenti, come si sono affrettati ad affermare i manager di quest’ultima, interpellati sul caso della compresenza di Larry Page. Quale, dunque, l’intento?
L’importanza degli investitori
La spiegazione che The Verge offre e, d’altra parte, anche la più plausibile, è che mister Google non stia facendo nulla per evitare una “guerra” fra i due contendenti, anzi: lasciando, questi, indipendenti aumenterebbe la capacità di attrattività di risorse economiche e finanziatori, senza depauperarne la potenza in un’ipotetica fusione in un solo soggetto. Una mossa che vedrebbe Larry Page comunque vincitore, anche di fronte a una sconfitta dell’una piuttosto che dell’altra società.
Chiarito il giallo dietro alle scelte della proprietà, ancora non sono note le tempistiche con cui Ketty Hawk piuttosto che Opener prevedono di esporsi sul mercato con velivoli sicuri per i loro passeggeri.
Un futuro comunque incerto
Che le reti aeree siano al vaglio, questo è già dato saperlo: oltre a Page e alle sue creature, anche grandi aziende quali Uber e Airbus stanno lavorando sulla medesima questione, senza contare l’interesse concreto dei governi di alcune potenze mondiali quali Germania, Canada e, ovviamente, Stati Uniti e Cina.
Le difficoltà, piuttosto, si riscontrano nell’approvvigionamento di energia: il dispendio, per un veicolo che si alza in volo in un raggio ristretto, prevede di essere silenzioso e dovrà garantire sicurezza massima a bordo per lunghe traversate, è molto alto e ancora oggi gli esperti affermano che per pervenire alla soluzione migliore ci vorranno anni, se non decenni.