BYD, il colosso cinese al Museo Nazionale dell'Auto di Torino
Drive Club, la rubrica sui motori
La tech company illustra la sua strategia industriale e il suo approccio verso gli operatori della filiera automotive italiana. Hanno aderito oltre 380 aziende di componentistica (ben oltre le stime), interessate alle opportunità industriali legate all'imminente nascita di impianti BYD in Ungheria e Turchia
Al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino la prima giornata del BYD Supplier Meeting, l'evento organizzato dal colosso cinese insieme ad ANFIA. La tech company illustra la sua strategia industriale e il suo approccio verso gli operatori della filiera automotive italiana.
Hanno aderito oltre 380 aziende di componentistica (ben oltre le stime), interessate alle opportunità industriali legate all'imminente nascita di impianti BYD in Ungheria e Turchia. In questi giorni proseguiranno incontri singoli, e non si esclude un secondo evento d'insieme. (DRIVE CLUB - LA RUBRICA DI MOTORI DI SKY TG24)

Sette modelli
All'evento sono esposti i 7 modelli BYD sul mercato europeo, a partire dai nuovissimi Suv elettrici Atto 2 e Sealion 7.
Tra i presenti, oltre a Roberto Vavassori di Anfia, anche Zhiqi He, Executive Vice President & COO di BYD Auto e Alfredo Altavilla, Europe Special Advisor di BYD

Approfondimento
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Altavilla a Sky TG24
Regista indiscusso di questo "scouting di fornitori" per Byd, Altavilla spiega a Sky Tg24 l'obiettivo della due giorni torinese: "Nel momento in cui, come stiamo facendo, sono in costruzione 5 stabilimenti in giro per il mondo, è necessario affidarsi alla componentistica locale. Sono stato contento di poter convincere i miei colleghi cinesi che in Italia abbiamo una componentistica di assoluto livello, sia come competitività sia come come tecnologia sia come competenze".
Lo special advisor Byd per l'Europa non ci nasconde il suo punto di vista sulla politica dei dazi europei nei confronti delle auto elettriche made in China: "Io credo che questi dazi non stiano servendo assolutamente a nulla - spiega - Perché se l'obiettivo dei dazi era quello di ridare competitività nei confronti dell'industria cinese, non mi pare di vedere grandissimi sviluppi da questo punto di vista. Onestamente - conclude Altavilla - mi sembra una scelta estremamente miope".
Infine Altavilla afferma di non farsi troppe illusioni sulle norme europee per il bando sulla vendita di veicoli termici nel 2035: "Mi piacerebbe soltanto che fosse un cambiamento chiaro, trasparente e fatto in logica di mercato. E soprattutto che fosse guidato dai gusti del consumatore e non guidato da un'imposizione tecnologica, che non serve assolutamente a nessuno".
