Perché la Three Mile Island negli Usa è importante per l’Ia?

Con la garanzia di prestito appena ratificata dal Dipartimento dell’Energia Usa, è tutto pronto per l’inizio dei lavori che condurranno alla riapertura della centrale nucleare di Three Mile Island. Non una centrale qualsiasi, quindi, ma quella che fu teatro del più grande incidente della storia degli Stati Uniti, ormai più di 45 anni fa. Il prestito fa parte di un piano governativo per il rilancio dell’energia nucleare, trainato dalle crescenti esigenze energetiche delle aziende che stanno investendo somme stratosferiche nello sviluppo dell’Intelligenza artificiale e che l’amministrazione Trump ha tutte le intenzioni di assecondare. Il cambio di nome A beneficiare del prestito è Constellation Energy, l’azienda che ha in gestione la famosa centrale - mai del tutto dismessa - e che si occuperà dei lavori necessari per il riavvio del reattore dell’Unità 1. L'impianto di Three Mile Island è situato su un isolotto del fiume Susquehanna, in Pennsylvania, ed è costituito da due reattori nucleari. Uno dei due, a causa di un malfunzionamento delle valvole di sfiato, nel 1979 subì la parziale fusione del nocciolo rilasciando gas radioattivi nell’ambiente a pochi mesi dalla sua accensione. Dopo l’incidente fu messo in sicurezza e chiuso definitivamente. L’altro reattore, la Unit 1, invece è rimasto operativo fino al 2019, quando l’azienda che allora controllava Constellation lo spense perché non più redditizio. Ed è quello che tornerà operativo molto presto, per fine 2027, al più tardi nei primi mesi del 2028. Per l’occasione è parso opportuno un rebranding, e l’antico e nefasto nome della centrale è stato sostituito dal più accattivante Crane Clean Energy Center . Fornirà 835 megawatt di elettricità, l'equivalente per alimentare circa 800 mila abitazioni. Anche se l’energia che produrrà non finirà nelle case degli americani, se non in minima parte. Il ruolo dei data center per l’IA A rendere in così poco tempo una centrale nucleare da non redditizia a meritevole di un grande investimento per la riapertura è un contratto, quello siglato da Constellation Energy con Microsoft, lo scorso anno. Il contratto prevede che il colosso di Redmond si impegni ad acquistare l’energia elettrica che la centrale produrrà per i prossimi venti anni. Microsoft, come altri big del settore, sta costruendo il maggior numero di data center per sostenere la capacità di calcolo necessaria ad addestrare programmi di intelligenza artificiale, assai energivori. Il problema, però, è proprio che la rete elettrica attuale non è in grado di sostenere i consumi dell’IA. Verso i 400 GW Anche i legislatori federali - dopo che Trump ha sfilato il Paese dagli accordi di Parigi - stanno intensificando il sostegno ai progetti nucleari. Nel maggio 2025 il presidente Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi dal titolo esplicativo: "Rinvigorimento della base industriale nucleare, riforma dei test sui reattori nucleari presso il Dipartimento dell'Energia e ordinamento della riforma della Commissione di regolamentazione nucleare". L'obiettivo è ristabilire gli Stati Uniti come leader mondiale nell'energia nucleare e per farlo sono pronti ordini esecutivi per aumentare la capacità da 100 GWe a 400 GWe entro il 2050. Il Dipartimento dell'Energia ha annunciato di voler dare priorità al lavoro "con l'industria dell'energia nucleare per facilitare 5 gigawatt di aumenti di potenza per i reattori nucleari esistenti e avere 10 nuovi grandi reattori con progetti completi in costruzione entro il 2030". Se non visualizzi il grafico, clicca qui Greg Beard, il responsabile dell'Ufficio Programmi di Prestito del Dipartimento dell'Energia, ha affermato che la ripresa sosterrà la rete regionale di PJM. "Questo tipo di energia è importante perché è un'energia di base di grandi dimensioni, stabile e conveniente", ha detto Beard ai giornalisti. L'Ufficio Programmi di Prestito del Dipartimento dell'Energia ha un capitale di oltre 250 miliardi di dollari e il responsabile dell’Ufficio, Greg Beard, ha dichiarato che "gran parte di questo verrà impiegata per contribuire a rilanciare lo sviluppo di reattori nucleari su larga scala". Il gusto per il vintage Ma perché scegliere proprio un luogo così radicato nei ricordi degli statunitensi per alimentare i nuovi data center e non costruire una nuova centrale? Per una questione di tempo. Edificare un nuovo impianto per la produzione nucleare di energia elettrica richiede più di un decennio. Riabilitare un impianto dismesso necessita molti meno anni. Quello di Three Mile Island sarà pronto in due o tre anni appena. E infatti non è l’unica vecchia centrale ad avere programmato la propria resurrezione, e di volerlo fare anche grazie ai soldi pubblici. Il Dipartimento dell'Energia sta supportando anche il riavvio della centrale nucleare di Palisades, nel Michigan, con un prestito di 1,5 miliardi di dollari a Holtec International. E NextEra Energy ha annunciato a ottobre l'intenzione di riavviare la centrale nucleare di Duane Arnold, in Iowa, attraverso un accordo con Alphabet Google Unit. Costi e benefici Il progetto, tuttavia, ha incontrato qualche opposizione da parte dei membri della comunità che vivono vicino al reattore, alcuni dei quali hanno vissuto l'incidente del 1979. Durante un'udienza pubblica sulla riapertura tenutosi in estate, diverse persone hanno espresso preoccupazione per i rischi di un'altra fusione che Middletown e le comunità circostanti nella contea di Dauphin dovrebbero sostenere, mentre praticamente tutta l'energia prodotta sarà destinata all'alimentazione dei data center. I costi sociali legati alla sicurezza di persone e ambiente sono collettivi, la garanzia governativa del prestito di 1 miliardo è fatta con soldi pubblici, a guadagnarci, però, a spese della cittadinanza saranno due aziende private.

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Gabriele De Palma