Safer Internet day, 8 giovani italiani su 10 trascorrono 3 mesi all’anno online

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Federica De Lillis

Federica De Lillis

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Bisogno di disconnessione e maggiore consapevolezza sull’impatto dei social sulla salute mentale sono tra i temi più importanti per la Gen Z, come emerge nella ricerca della no-profit “Movimento Etico Digitale” 

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La Generazione Z vive a proprio agio un’esistenza divisa tra online e offline, due dimensioni che si influenzano e sovrappongono, ma spesso fa fatica a trovare un vero equilibrio.  

Secondo la ricerca dell’Osservatorio Scientifico del “Movimento Etico Digitale”, l’82 percento dei ragazzi e della ragazze tra gli 11 e i 18 anni trascorre 5 ore al giorno davanti a uno schermo. È come se impiegassero un’intera giornata di scuola con lo sguardo fisso su una TV, un PC o un telefono. 

“Dire che in media questo corrisponde a tre mesi all’anno significa che c’è chi passa tre ore al giorno online e chi ne trascorre otto” fa notare Davide Dal Maso, fondatore del Movimento Etico Digitale e inserito da Forbes tra i cinque under 30 italiani più influenti nel settore Education. 

Tempo offline e attenzione alla salute mentale: le richieste della Gen Z

Dall’indagine emerge anche che i giovani italiani sono sempre più attenti agli effetti sulla salute fisica e mentale. I social network sono ormai una componente imprescindibile della vita sociale ma portano con sé anche un confronto continuo con vite all’apparenza perfette e di successo, oltre alla difficoltà a separarsi dal proprio telefono, fino ai casi estremi in cui la vita online prende il sopravvento. 

 

Dall’altra parte emerge come l’87,5 percento dei giovani della Gen Z sarebbe disposto a rinunciare ai dispositivi digitali anche per una settimana intera e quasi la metà afferma che preferisce incontrare i coetanei dal vivo, riconoscendo il valore della connessione non mediata da piattaforme. 

“Siamo in un momento di transizione - commenta Dal Maso - in cui si sta sviluppando una voglia di disconnessione ma non si sa bene come fare. È fondamentale fornire ai giovani alternative di utilizzo. Spesso si dà per scontato che la Generazione Z conosca una serie di esperienza offline che gli adulti hanno vissuto alla loro età”. 

epa10243501 A gamer plays a computer game on his computer, during the HeroFest, a festival for gaming, e-sports and cosplay in Bern, Switzerland, 14 October 2022. HeroFest is running between 14 and 16 October.  EPA/PETER KLAUNZER

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Trovare un equilibrio digitale oltre gli algoritmi

Instagram, TikTok e YouTube sono le piattaforme più usate. Che sia la fine del “social network”? È la questione sollevata nel primo numero di febbraio 2024 dal settimanale The Economist in cui si mette in evidenza l’adozione da parte di quasi tutte le piattaforme del “metodo TikTok”: all’utente è suggerita una dieta di clip accuratamente selezionate da un algoritmo analizzando i suoi comportamenti online. “La caratteristica sorprendente dei nuovi social media è che non sono più molto social. Nel frattempo, le persone postano meno” commenta il settimanale. 

Davanti a un rapporto con le piattaforme che diventa sempre più passivo, il Movimento Etico Digitale propone ai giovani la scoperta di un modo pro-attivo di stare online aprendo un proprio canale o condividendo cause ritenute giuste, e lancia la campagna #equilibridigitali per promuovere un maggiore bilanciamento tra i vari aspetti della vita quotidiana. 

“È la richiesta dei giovani - conclude Dal Maso -, trovare un nuovo rapporto tra online e offline e non essere più inglobati, passivi, soli”. 

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