Gli utenti che impiegheranno troppo tempo a percorrere una tratta a causa di lavori potranno richiedere di essere rimborsati
Da oggi gli utenti che perderanno tempo restando fermi in coda a causa di lavori di manutenzione e cantieri sulle autostrade italiane verranno rimborsati. Prende il via infatti il sistema “cashback“: modalità di rimborso agli automobilisti il cui viaggio è complicato dai lavori in corso. Dopo un anno di prove arriva Free To X Cashback : l’applicazione attraverso cui segnalare i ritardi che vanno oltre i tempi “normali” di attraversamento di un percorso.
Il progetto è stato testato durante l’estate su 6.300 guidatori invitati a fornire feedback del servizio. Una volta fatta la richiesta, la società verifica l’effettivo ritardo e restituisce parte del costo del viaggio o anche il 100 per cento nei casi più gravi. Con ogni probabilità il cashback riguarderà tutti i tipi di pagamento utilizzabili in Autostrade, dai sistemi di pedaggio come il Telepass ai ticket, passando per le carte. Il rimborso sarà quindi erogato direttamente sull’Iban nel caso di biglietto ritirato al casello oppure su carta di pagamento o sistema Telepass.
Come si calcolano i disagi
Per calcolare il ritardo vengono incrociati i dati relativi alla presenza dei cantieri con quelli di Google Maps riguardo alle code e quelli relativi agli orari di entrata e uscita dall’autostrada degli automobilisti. Procedura di fatto automatica per chi ha il Telepass, mentre per chi paga con carta o contanti sarà necessario scaricare la app Free to X e inviare la foto dello scontrino.
«Attraverso l’adozione di nuove tecnologie digitali, il ristoro avverrà in modo automatico, trasparente e commisurato ai tempi di percorrenza effettivi», promettono da Autostrade. Oggi il 62% degli utenti che utilizzano le autostrade paga i pedaggi attraverso Telepass, il 23% con carte di credito e solo il 15% in contanti: «Questo significa che l’85% degli automobilisti potrebbe ottenere in modo automatico il rimborso spettante, senza presentare alcuna richiesta e senza dover cedere i propri dati sensibili a terzi».
L’accesso al cashback
Per avere accesso al cashback, il ritardo deve essere significativo. La misurazione avviene in base ai tempi di viaggio medi, calcolati su una velocità media di 100 km/h per le auto, 70 km/h per i mezzi pesanti. Ad esempio, se si incorre in un ritardo di mezz’ora in un viaggio di 3 ore, non ci sarà alcun cashback. Mentre sarà rimborsato il viaggio che avrà un ritardo di 15 minuti su un totale di 20 minuti di percorrenza.
La fase dei test
• Dal 15 agosto a metà settembre 2021, il servizio di cashback è stato testato da 6mila clienti di Free to X
• Da metà settembre al 31 dicembre 2021, la sperimentazione sarà aperta a tutti coloro che scaricheranno l’app
• Dal 2022 il sistema dovrebbe entrare a regime
L’app e la privacy
Assoutenti ha depositato un formale esposto al Garante per la protezione dei dati personali in cui si denuncia la possibile violazione della privacy degli automobilisti da parte della App “Free to X”. Secondo l’associazione, per calcolare il ritardo verrebbero infatti incrociati i dati relativi alla presenza dei cantieri con quelli di Google Maps riguardo alle code e quelli relativi agli orari di entrata e uscita dall’autostrada da parte degli automobilisti. Procedura di rimborso che in realtà potrebbe essere automatica e senza necessità di iscrizione o cessione dati alla App in questione per l’85% degli utenti, considerato che oggi il 62% degli automobilisti che utilizzano le autostrade paga i pedaggi attraverso Telepass, il 23% con carte di credito e solo il 15% in contanti.