FIFA 20, in attesa dell’uscita del 27 settembre la nostra recensione

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Cristian Paolini

La novità dello street football di Volta diverte e convince. Sempre più realistico e dinamico il gameplay di un titolo che abbiamo provato in anteprima per voi e vi raccontiamo

Alla cannonata che gli ha tirato Pes, sottraendogli la licenza esclusiva della Juve, FIFA risponde suonando le sue campane. Se il gioco di Konami, diritti a parte, mai come quest’anno si è rivelato vicino all’eterno rivale (che negli ultimi anni aveva polarizzato le preferenze di amanti di calcio e videogiochi), il titolo griffato Ea Sports dimostra di non avere perso smalto, rinnovandosi nel solco di una tradizione assolutamente vincente. Noi lo abbiamo provato in anteprima per voi e nelle prossime righe ve lo raccontiamo.

Stesso dinamismo, più realismo

Nella sua ultima incarnazione, FIFA mantiene infatti i pregi noti del suo gameplay, cioè immediatezza, ritmo e fluidità, e li arricchisce da un realismo sempre più accentuato, sia nella grafica che nei dettagli di contorno. Per intenderci, se iniziate una partita scegliendo il Liverpool resterete storditi nei primi secondi dal celeberrimo inno dei tifosi dei Reds, You’ll never walk alone, cantato a squarciagola, e nel corso della gara in panchina Jürgen Klopp si agiterà proprio come fa nella sua versione non digitale. Anche le movenze dei campioni sono riproposte quasi alla perfezione e la fisica della palla e dei movimenti sul terreno di gioco va molto vicino alla perfezione per un videogame. I campionati a disposizione sono una valanga, con primizie come Liga, Premier e Bundesliga, più le squadre della nostra Serie A, ma come detto senza la Juve, e la Champions League. Anche in questo caso senza i campioni d’Italia, surrogati dal Piemonte Calcio che veste in un rosanero che richiama i torinesi degli albori, ma che specie per i tanti tifosi della Signora non è esattamente la stessa cosa. Tra le squadre femminili, un’altra assenza che ci dispiace sottolineare è quella delle nostre Azzurre che tanto bene hanno fatto all’ultimo Mondiale. Per il resto, la telecronaca è affidata ancora alla coppia Pardo-Nava e sembra sensibilmente migliorata rispetto al passato, come confermatissima è Fut, la raccolta di figurine da collezionare e schierare in campo tanto amata dai fan della serie. 

Volta, il football di strada che strega

La vera novità è invece la modalità di gioco Volta, il football di strada, che prende il posto de Il viaggio (anche se resta presente nel gioco la possibilità di intraprendere e sviluppare una carriera come calciatore o allenatore). Se all’inizio l’effetto è un po’ straniante, con gli aspiranti campioni (maschili e femminili) che sembrano usciti da un talent show, dopo poco le divise più da rappers che da calciatori svaniscono di fronte a un gameplay assolutamente trascinante. Sfide miste 3 contro 3 senza portiere e con miniporte, 4 contro 4 o il futsala a 5 ti incollano al joypad e a momenti sembra di essere sul campo di calcetto con gli amici. La possibilità di creare una squadra e seguirla nella modalità storia o giocare subito nei campi di tutto il mondo è davvero coinvolgente. E anche la dichiarata volontà di dare luogo a colpi speciali tipici di questo tipo di sfide non è indispensabile per vincere, come sempre servirà un mix di estro in attacco e attenzione in difesa per portare a casa con soddisfazione la vittoria nei vari tornei. 

Tante modalità di gioco, divertitevi a cambiare le regole 

A proposito di varietà, oltre ai tradizionali tornei e alla modalità Finale di coppa, Andata e ritorno e Serie (e alle opzioni Online Stagioni e Stagioni Co Op, Pro Club e amichevoli) impossibile chiudere senza citare le Regole speciali. Una sezione in cui si possono letteralmente cambiare le regole del gioco, misurandosi con Palla matta, Falla girare, Niente regole, Tiri al volo e di testa, Sopravvivenza, Tiri da fuori e Il primo a... Beh, questo scopritelo direttamente voi. Al 27 settembre in fondo manca poco per chi come ogni anno aspetta FIFA per trasferire alla console la propria passione per il rettangolo verde. E anche quest’anno l’attesa è giustificata.

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