Intelligenza Artificiale, dall’Europa 7 principi per uno sviluppo etico

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

A Bruxelles la Commissione Ue ha presentato un codice etico cruciale per aumentare gli investimenti e la fiducia verso i sistemi di AI: “Al centro si trova l’uomo” 

Sette principi per guidare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Europa e trasformarla così in uno strumento nel quale riporre fiducia, allo scopo di “aumentare gli investimenti pubblici e privati ad almeno 20 miliardi all’anno durante i prossimi 10 anni”. È questo il messaggio della Commissione Ue, che ha presentato a Bruxelles le nuove linee guida etiche sull’AI che secondo il commissario al digitale Mariya Gabriel partono da un presupposto fondamentale: “Al centro si trova l'uomo, è l'uomo che domanda, questo è l'approccio europeo”. Il nuovo codice etico, basato anche su oltre 500 contributi inviati dagli attori dell’industria, entrerà ora in una fase pilota fino all’estate, mentre a inizio 2020 un gruppo di esperti valuterà i feedback ricevuti per rivedere, eventualmente, alcuni punti chiave della lista. Ecco di seguito i principi fissati dall’Ue per una corretta diffusione dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

È l’uomo a comandare l’Intelligenza Artificiale


Il primo principio stilato dalla Commissione Ue è relativo al ruolo dell’Intelligenza Artificiale, che deve “supportare le attività dell’uomo e i suoi diritti fondamentali”. L’AI non deve infatti diventare in alcun modo uno strumento che “diminuisca, limiti o fuorvii l’autonomia umana”.

Sicurezza prima di tutto

La sicurezza dei sistemi di Intelligenza Artificiale, secondo l’Ue, non è data dall’infallibilità ma piuttosto dalla capacità di queste tecnologie di essere “abbastanza robuste e affidabili da gestire errori o incoerenze” che possono verificarsi durante il ciclo di vita di un sistema AI.

Rispetto della privacy



Il terzo punto del codice etico tocca il delicato argomento del rispetto della privacy. L’Ue sottolinea infatti che “i cittadini dovrebbero avere pieno controllo dei propri dati”, impedendo allo stesso tempo l’utilizzo di tali informazioni contro queste stesse persone. In questo capitolo, le linee guida per l’AI si collegano inevitabilmente anche alla recente normativa Gdpr.

La trasparenza dei sistemi di AI

Come spiegato anche da Mariya Gabriel, le persone sono tenute a sapere quando si trovano “di fronte a una macchina e non a un essere umano”. Ecco perché il quarto punto delle linee guida parla di “tracciabilità” dei sistemi di Intelligenza Artificiale, e dunque della trasparenza degli stessi.

No alla discriminazione

I sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere a completa disposizione dell’uomo, considerandone tutte le abilità ma anche le necessità, mantenendosi accessibili a tutti senza creare discriminazione.

L'Intelligenza Artificiale porti cambiamenti positivi

La sesta voce del codice etico Ue sull’Intelligenza Artificiale chiama soggetti e imprese a sfruttare questi sistemi unicamente per “favorire cambiamenti sociali positivi, sostenibilità e responsabilità ecologica”.

Chi è responsabile?

Seppur in grado di svolgere molti compiti autonomamente, l’Intelligenza Artificiale risponde sempre all’uomo e di conseguenza per l’Ue è necessario che esistano “meccanismi per assicurare che vi siano responsabili per i sistemi di AI e i loro risultati”.

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